Il piano, che sarà presentato alla comunità finanziaria mercoledì mattina, ridisegnerà la struttura del gruppo, attraverso un profondo riassetto societario, e ne ridefinirà la ‘mission’, in termini di prodotti e mercati, “nel contesto di una rifocalizzazione del core business”. L’interesse per il nuovo piano, riguarda soprattutto il futuro di diversi settori dell’azienda: come ad esempio quello dei trasporti, per il quale si temono le cessioni delle società AnsaldoBreda (si pensi all’annunciata chiusura dello stabilimento di Gioia del Colle avvenuta nei giorni scorsi e che prevede il licenziamento di 197 lavoratori) e Ansaldo Sts.
Grande interesse, soprattutto per lo stabilimento di Grottaglie, anche per riorganizzazione dell’azienda attraverso la strategia che l’ad Moretti aveva indicato, subito dopo il proprio insediamento, sin nel maggio scorso: ovvero quello della divisionalizzazione delle società controllate dell’aerospazio e difesa, AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex Es, Oto Melara, Wass, che, attraverso una fusione per incorporazione, si trasformeranno, appunto, in divisioni. Un’operazione che negli intenti dell’ad punterebbe a snellire la filiera, ad abbattere i costi, ad eliminare le sovrapposizioni tra business, a rendere più competitivi i siti produttivi. “Finmeccanica non può continuare a fare tutto. Non c’è azienda che può continuare a vivere come oggi è Finmeccanica, con 500 linee di business”: questo il pensiero di Moretti per il quale bisognerà concentrare le risorse disponibili sui settori trainanti per Finmeccanica. Di qui l’obiettivo di puntare, in primis, sulla crescita dei settori dell’elettronica della difesa e aerospazio e dell’elicotteristica e, poi, aeronautica, spazio e i sistemi di difesa.
C’è grande attesa dunque, ma anche grande preoccupazione. Da tempo infatti in molti temono la dismissione graduale del settore aviostrutture. Ma la Boeing tempo addietro sostenne di non avere intenzione di interrompere partnership con Alenia Aermacchi garantendo la fase produttiva. Cosa che interessa non poco lo stabilimento grottagliese che lavora in esclusiva per Boeing, per la produzione delle sezioni delle fusoliere del Boeing 787 Dreamliner. Attualmente a Grottaglie si producono dieci sezioni di fusoliere al mese, ma gli obiettivi sono quelli di aumentare la qualità e le efficienza delle lavorazioni.
Si parla di un progetto che prevede 950 ordini e che potrebbe dare lavoro per i prossimi 40 anni. Il Dreamliner è un progetto “innovativo in grado di creare benefici a tutto il comparto aeronautico e all’indotto che si crea. In Puglia si è fatta una scelta ben precisa: puntare su un settore del futuro. L’intero ciclo del 787 a porterà la fabbricazione di non meno di 2.500-3.000 unità” sostenne un paio di mesi fa Antonio De Palmas, presidente di Boeing Italia. Per questo, in caso di disimpegno o altro da parte di Finmeccanica, non è escluso che la stessa Boeing possa decidere di rilevare l’impianto jonico. Oggi intanto, si conosceranno le intenzioni di Finmeccanica. Staremo a vedere.
Gianmario Leone
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