Il segretario della federazione Logistica e Viabilità Martino Greco dichiara invece che “sicuramente l’Ilva ha inquinato e inquina. E’ ormai un dato oggettivo conclamato, così come è altrettanto certo che il tasso delle malattie tumorali è notevolmente aumentato data la presenza del siderurgico. Ma l’Ilva c’è ed è una realtà economica importante per il nostro territorio soprattutto per la forza lavoro che impegna. Anche la perdita del lavoro fa ammalare”.
Per il segretario generale dell’UGL di Taranto Giuseppe Fabio Dimonte, “qui nessuno vuole morire di tumore né vivere in una città contaminata né mangiare prodotti avvelenati. In questi giorni sulla vicenda di Taranto si sono sfiorati “momenti delicatissimi” e non sappiamo come evolverà la situazione se le aziende dell’indotto non saranno pagare. Ci auguriamo che la situazione possa trovare concretamente momenti di spiraglio. Non è il momento di dividerci né di polemizzare ma di trovare una strada unica che porti ad una soluzione concreta. Taranto rischia di diventare una città da livelli preoccupanti di disagio sociale con ripercussioni gravissime sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Non è un lusso che possiamo permetterci”.
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