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Ex Cemerad, i riflettori di Ambiente Italia (Rai 3) sulla bomba ecologica di Statte

In attesa della carta dei siti idonei a ospitare il deposito unico per le scorie nucleari nazionali, che sarà resa pubblica dall’Ispra in aprile, a Statte, piccolo centro del tarantino, si continua a convivere con una bomba a orologeria che attende di essere disinnescata da oltre vent’anni: un deposito di rifiuti radioattivi e pericolosi, collocato vicino a un ospedale, abbandonato alla responsabilità del comune che non ha né i soldi né le competenze per occuparsene. 

Ad Ambiente Italia – il settimanale verde della Tgr curato da Beppe Rovera, in onda sabato 24 gennaio alle 12.55 su Rai3 – ne parlano la sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo, in collegamento da Firenze, e, da Roma, il responsabile delle campagne di Greenpeace, Alessandro Giannì.  Ospite di Beppe Rovera anche il professor Ernesto Ferrero, tra i curatori della mostra I mondi di Primo Levi realizzata a Torino, di cui fa parte il vagone ferroviario che ricorda la deportazione nazista posizionato in piazza Castello, e che il soprintendente dei Beni Architettonici del Piemonte, Luca Rinaldi, ha definito una baracconata. 

Obiettivo, inoltre, su Tezze sul Brenta, tra Vicenza e Padova, per raccontare il dramma di una comunità che non riesce a liberarsi dall’incubo del cromo esavalente. Prodotto dalla Tricom Galvanica, ha inquinato per anni le falde acquifere, causando malattie e devastando l’ambiente naturale. Un caso studiato anche dall’americana Erin Brockovich che, proprio sulle relazioni dei medici italiani sul caso Tezze, ha basato la sua battaglia per un analoga contaminazione in California, ottenendo da una multinazionale un risarcimento ultramiliardario per i danni arrecati alla popolazione e all’ambiente.

A Tezze, invece, non solo alle vicende giudiziarie non sono seguiti risarcimenti, ma addirittura non sono mai partite le bonifiche. Adesso sono scesi in campo i giovani, grazie anche al libro di una giovane scrittrice locale, che ha ricostruito e rilanciato la vicenda.  A Casale Monferrato, poi, Ambiente Italia ha visitato il set di “Un posto sicuro”, il primo film dedicato al caso Eternit, con la regia di Francesco Ghiaccio e la partecipazione dell’attore napoletano Marco D’Amore (tra i protagonisti della fiction Gomorra): parlano gli attori, il regista, i famigliari delle vittime. Per D’Amore è anche un film politico perché si occupa del bene comune.  In studio, infine, i ragazzi e i docenti del progetto Green School dell’Istituto Maxwell di Torino.

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