Gli esuberi strutturali passano da 1.506 (definiti a ottobre 2013) a 534. Il nuovo organico in Italia sarà, quindi, composto da 1.800 dipendenti (dagli attuali 2.334), per i quali (operai e impiegati) l’accordo prevede l’applicazione del contratto di solidarietà. La restante parte verrà affidata alla tutela della cassa integrazione guadagni. Da 900 dipendenti (su un totale di 1.909) previsti dal piano industriale, si è giunti ad un numero di 1.500 lavoratori in solidarietà, di cui 1.400 da subito e altri 100 con gradualità entro il 2017, “recuperando” così 600 lavoratori dalla Cigs. Proseguono: Altri 100 lavoratori saranno, chissà quando, collocati in nuove società create sul territorio entro il 2015. Per i 309 lavoratori rimanenti, proseguirà invece la ricerca di nuove aziende, così come previsto dall’accordo di programma. Per questi lavoratori è prevista la Cigs a zero ore con possibilità di accedere alla mobilità volontaria con incentivi.
Un accordo che pur salvando posti di lavoro, va a discapito dei lavoratori. Ed a favore dell’azienda. Ricorrendo ai contratti di solidarietà, la Natuzzi beneficerà della decontribuzione prevista dalle vigenti disposizioni di legge, mentre per i dipendenti il rischio concreto è quello di aumentare i carichi di lavoro, in quanto la produzione, da sempre organizzata su otto ore di lavoro giornaliere, per la quale vi era mezz’ora di pausa retribuita, ora si svolgerà su sei ore piene, senza alcuna pausa. Inoltre la Natuzzi, quando si costituirà la new.co., potrebbe accedere ai 101 milioni di euro previsti dall’Accordo di programma sul settore del mobile imbottito sottoscritto l’8 febbraio del 2013, a fronte delle maestranze interessate, che saranno riassunte secondo le norme contenute nel Jobs Act.
Del risultato uscito dal le votazioni dei lavoratori, esultano Filca Cisl e Feneal Uil Puglia. “I lavoratori hanno premiato la nostra volontà di consentire il rientro in azienda di 500 persone e di risparmiare sul costo del lavoro, senza sostanziali ripercussioni per i dipendenti. Insieme all’azienda vogliamo vincere questa scommessa per tornare ad essere competitivi entro il 2018” sostengono.
Tra gli altri provvedimenti previsti dall’accordo, la costituzione di un comitato consultivo, che viene informato sulle decisioni strategico-finanziarie del gruppo, e il rientro dalla Romania di produzioni precedentemente delocalizzate. “Il comitato consultivo – sostengono – non è forse quello presente in Germania, ma si tratta comunque del primo caso in Italia, e questo è per noi motivo di orgoglio e responsabilizza le parti sindacali che ne faranno parte. Ma anche il rientro in Italia delle produzioni rumene è una vittoria senza precedenti”. Ora “l’obiettivo, infatti, è quello di dare respiro e nuove opzioni anche ad altri 500 lavoratori”. Oggi azienda e sindacati si rivedranno per mettere nero su bianco l’accordo ed approvarlo in via definitiva. C’è poco di cui esultare.
Gianmario Leone
Eurospin ancora una volta trova il modo per lasciare tutti senza parole e ti tiene…
Esiste una serie che pone un quesito amletico importante: “Che cosa significa essere vivi e…
Un’importante novità è in arrivo per milioni di automobilisti italiani: dal prossimo 1° novembre 2025,…
Occhi ben aperti quando si è alla guida, soprattutto in prossimità delle rotatorie. Le regole…
Nella vastità selvaggia della taiga siberiana hanno scelto l’esilio nella foresta. La fuga dei Lykov…
Importantissime novità per tutti coloro che sono in possesso della patente B. È ufficiale: grazie…