Difatti, il rigassificatore rappresenta un rischio reale e concreto anche in virtù della vicinanza con gli altri impianti industriali insistenti sul territorio.La feroce accusa mossa da Tamburrano nei confronti dei movimenti ambientalisti di attuare la politica dei “no”, privi di motivazione, risulta incomprensibile e pretestuosa. I Verdi, contrariamente a quanto sostenuto, hanno ampiamente motivato il loro dissenso in virtù del rischio evidenziato dalla “Valutazione del Danno Sanitario dell’Ilva” redatta da Arpa Puglia e dallo Studio Sentieri.
Inoltre, la nomina del nuovo dirigente del settore Ambiente della Provincia Ing. Martino Dilonardo segna la continuità con la politica pro-Industria attuata da Tamburrano. In questa ottica la scelta dell’Ing. Dilonardo, padre del socio di Antonio Albanese, imprenditore massafrese che ha richiesto il raddoppio della seconda linea della centrale termoelettrica di Massafra, appare quantomeno discutibile. L’Ente Provincia con i propri dirigenti, con numerose competenze nell’ambito della tutela ambientale, dovrebbe rivestire un ruolo di assoluta terzietà non dando adito a qualsivoglia sospetto.L’interrogativo nasce spontaneo: chi controlla il controllore?
I Co-portavoce provinciali dei Verdi Taranto Annalisa Montanaro, Vincenzo Fornaro.
I Co-portavoce associazione cittadina Verdi Taranto Ada Le Noci, Luca Piccione.
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