Buonasera,
era da un po’ di tempo che pensavo alla mia città.
In realtà, alla mia città, ci penso sempre
e penso che la amo
e che la odio
e che ci vorrebbe così poco per cambiarla
e che per cambiarla ci vuole così tanto che uno, se ci pensa, si avvilisce e rischia di mollare tutto.
“Taranto non la capisce nessuno”.
Siamo la consulta degli studenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Taranto “Giovanni Paisiello”.
Io sono, anzi, tutti noi, siamo semplicemente studenti del Paisiello.
E lo dico con orgoglio,
nonostante qui, negli ultimi anni,
sembriamo essere diventati un problema ,
invece di essere un’istituzione che Taranto, come città e provincia, dovrebbe salvaguardare e difendere a denti stretti, soprattutto nei giorni bui del degrado ambientale e sociale.
Parliamo di cultura e parliamo in particolare di Musica.
Un mio insegnante dice sempre poche parole “Provate ad immaginare un mondo senza musica”.
Bene, qui in tutti questi anni, abbiamo avuto problemi per studiare e sottolineo studiare
e mi chiedo se sia ancora sancito dalla Costituzione come diritto fondamentale.
Le difficoltà non ci hanno scoraggiato.
Noi non abbiamo mollato.
É vero, molti, spaventati dalle continue voci di chiusura e mortificati dallo stillicidio di mille problemi quotidiani, sono fuggiti verso altri conservatori.
Ricordo che quando ero più piccolo rispondevo sempre con banalissime parole quando mi si diceva “ Vai via dall’Italia!”.
“Se tutti noi ce ne andassimo, qui chi rimarrebbe?”
Per me era ed è la cosa più vera e più facile del mondo.
Non c’è più bisogno di preparare valigie, di andarsene con uno strumento in spalla.
Ora siamo in 500…e molti di noi “firmati” Paisiello”, si affermano
in orchestre grandissime in tutto il mondo e in altri contesti di professionalità.
Oggi vogliamo lottare per il nostro diritto allo studio
e lo vogliamo fare nella nostra terra, per il nostro diritto al futuro perché
la bonifica di un territorio non può che partire dal cuore di ognuno di noi.
E se c’è una cosa che ci differenzia da tutti è che fin ora siamo andati avanti
comunque come una famiglia .
Perché noi siamo una famiglia che va avanti sempre nel bene e nel male
e i nostri genitori , padri e madri, si chiamano maestri che prima di essere maestri di musica sono maestri di vita. E tutto questo noi ,Studenti, e loro ,Lavoratori, non ce lo meritiamo!
Non ce lo meritiamo affatto perché non credo sia corretto togliere ad una famiglia la propria casa che è un diritto ancora più importante.
E la nostra casa si chiama
“Giovanni Paisiello”!
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