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Il governo Renzi risponde sulla centrale a biomasse di Borgo Eridania

Dopo numerose pressioni a Montecitorio ed a sei mesi dalla presentazione, domattina il Ministero dello Sviluppo economico risponderà all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate sulla futura centrale a biomasse di Borgo Eridania a Foggia della società Enterra S.p.A. Mercoledì mattina, infatti, è previsto alle ore 9.00 presso la Commissione Attività Produttive della Camera il responso del Governo Renzi sull’impianto di Rignano Scalo. Il parlamentare 5 Stelle, nel suo atto del 25 giugno 2014, aveva richiesto ai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Agricoltura e dell’Ambiente se, nel corso dell’istruttoria da parte di Invitalia sulla centrale a biomasse, sia stata tenuta in debita considerazione l’analisi costi-benefici, visti gli ingenti finanziamenti pubblici, in modo tale da garantire alla cittadinanza locale, già allarmata dalla presenza di altri impianti simili, che le ricadute occupazionali ed economiche, anche indirette, giustifichino gli impatti ambientali e sanitari ed anche il danno all’agricoltura biologica e di qualità della Capitanata, che questo progetto porta inevitabilmente con sé.

Attendiamo di conoscere, finalmente, la posizione del Governo Renzi sulla centrale di Borgo Eridania – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura e primo firmatario dell’interrogazione parlamentare – Le riserve espresse sull’impianto riguardano, innanzitutto, la provenienza del materiale combustibile. Il regolamento regionale pugliese sulle biomasse, datato 2008, infatti, prescrive che il requisito della filiera corta, modalità con cui Enterra intende esercire l’impianto, sia dimostrato attraverso effettive intese o accordi di filiera con il mondo dell’agricoltura, da stipularsi prima dell’autorizzazione e che, in questo progetto, non vengono evidenziati. A dicembre 2013, la società parlava di contatti coi fornitori ancora in fieri. Peraltro, si tratta di un combustile, come la sansa vergine – continua L’Abbate (M5S) – il cui utilizzo in impianti di così grossa taglia non ha alcun precedente adducibile a conforto della comprovata qualità del progetto e della sua sicurezza. Un combustile la cui potenziale scarsità potrebbe rappresentare un fattore di mancanza di solidità economico-finanziaria dello stesso progetto. Vedremo cosa ci risponderà il Ministero dello Sviluppo economico in merito”.

L’autorizzazione unica concessa dalla Regione Puglia alla società Enterra di Orio al Serio (Bergamo) per la realizzazione della centrale a biomasse a Foggia è datata novembre 2011. Nel frattempo, il 70% dell’impresa è stata acquistata dalla società estera “Belenergia” mentre Enterra ha firmato, nei primi mesi del 2014, un contratto di sviluppo con Invitalia, in base al quale il progetto Borgo Eridania sarà finanziato dalla società privata per un importo pari a 22,52 milioni di euro e dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa per 26,34 milioni di euro con fondi pubblici. Un’opera che ha visto la forte opposizione dei cittadini del territorio a causa dell’immediata vicinanza dell’impianto al centro abitato e per la mancata valutazione di impatto ambientale, dato che trattasi di centrale di poco inferiore ai 50 megawatt termici. Infine, è stata pubblicata a novembre, sull’albo pretorio della Provincia di Foggia, l’Autorizzazione Paesaggistica per la costruzione di una linea elettrica aerea interrata ed un posto di trasformazione da palo dell’Enel per la fornitura della Enterra S.p.A. a Rignano Garganico Scalo.

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