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Decreto Ilva: parte l’iter di conversione in legge – Da domani le audizioni

Il nuovo decreto sull’Ilva e su Taranto comincia dal Senato l’iter per la conversione in legge. Le prime audizioni sono state fissate dalle commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama per domani, mercoledì e giovedì. Il primo ad essere ascoltato in Senato sarà martedì il commissario straordinario dell’Ilva, Piero Gnudi, la cui audizione è fissata alle 14.30. In serata toccherà invece al presidente di Federacciai, la federazione di Confindustria delle aziende siderurgiche, Antonio Gozzi. Mercoledì le commissioni Industria e Ambiente del Senato ascolteranno il procuratore capo della Repubblica di Taranto, Francesco Sebastio, e a seguire il procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, e il sostituto procuratore di Milano, Stefano Civardi.

Se le audizioni di Gnudi e Gozzi sono da mettere in relazione ai problemi finanziari dell’Ilva, per il quale il decreto legge dispone il passaggio all’amministrazione straordinaria con la legge Marzano e il successivo affidamento ad una new.co pubblica per un periodo compreso tra i 18 e i 36 mesi, quelle dei magistrati di Taranto e Milano verteranno invece sugli aspetti giudiziari della vicenda. Nei mesi scorsi, infatti, la Procura di Milano, ha dato via libera attraverso il gip D’Arcangelo al trasferimento nelle casse dell’Ilva del miliardo e 200 milioni che la stessa magistratura lombarda ha sequestrato nel 2013 ai fratelli Adriano ed Emilio Riva (quest’ultimo scomparso ad aprile scorso ed ex presidente del gruppo che controlla l’Ilva). Soldi il cui utilizzo per la sola finalità di risanamento ambientale dell’area a caldo, viene riconfermato dall’ultimo decreto legge di cui il Senato si appresta a discutere. Contro il trasferimento dei soldi all’Ilva, Adriano Riva ha però presentato ricorso in Corte di Cassazione.

In parallelo alle audizioni del Senato, dove saranno presentati i primi emendamenti al decreto – quelli attesi, in quanto in corso di elaborazione, riguardano le garanzie sulla reale applicazione dell’Autorizzazione integrata ambientale e la tutela delle imprese appaltatrici -, il commissario Gnudi avvierà anche gli adempimenti per il passaggio dell’Ilva al regime dell’amministrazione straordinaria. Secondo i tempi forniti a fine anno ai sindacati metalmeccanici dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, tra i 14 ei 16 mesi prossimi l’Ilva, dal 2013 sottoposta a commissariamento straordinario per motivi ambientali da parte del Governo, andrà in amministrazione straordinaria. Proprio per questo motivo, e cioè per prepararsi al nuovo assetto, l’azienda, in via eccezionale solo per questo mese, ha anticipato di qualche giorno il pagamento degli stipendi ai dipendenti (agli 11mila addetti di Taranto, per esempio, le retribuzioni di dicembre sono state accreditate lo scorso 9 gennaio anziché essere in pagamento domani come di consueto).

A marzo, invece, secondo i programmi del governo l’amministrazione straordinaria fitterà gli impianti e trasferirà il personale alla nuova società pubblica dove il partner di peso dovrebbe essere Fintecna, controllata da Cdp. Questa new.co prenderà l’Ilva in carico per 18-36 mesi – questi i tempi indicati dal premier Matteo Renzi – per rilanciarla industrialmente e risanarla ambientalmente. La new.co dovrebbe poter contare sia sulle risorse sequestrate ai Riva dalla magistratura milanese, il miliardo e 200 milioni, sia su fondi accantonati anni addietro da Fintecna – sarebbero 150-160 milioni di euro – a fronte di un contenzioso ambientale sollevato dalla proprietà Riva. Tutta ancora da vedere, invece, la governance di questa new.co, anche se col passar dei giorni sembra rafforzarsi una continuità di gestione tra commissariamento straordinario e amministrazione straordinaria. Nel senso che sia il commissario Gnudi che il sub commissario, Corrado Carrubba, dovrebbero restare ai loro posti e guidare la nuova fase dell’Ilva. Con loro anche l’attuale dg dell’azienda Roberto Renon, nominato proprio da Gnudi mesi addietro.

(TarantoOggi, 12.01.2015)

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