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Vertenza autotrasporto: ancora in alto mare le risposte di Evergreen

“Dopo la sospensione dello sciopero degli autotrasportatori, con la promessa da parte dell’Autorità Portuale e di Evergreen di valutare e attuare in breve tempo l’ipotesi di mantenere il traffico locale contener, a quattro settimane da quel giorno,  ancora nessuna notizia da parte dell’armatore”. E’ quanto si legge in una nota stampa di Casartigiani Taranto. Riportiamo di seguito il testo del comunicato.

Nel frattempo c’è stata in ordine di tempo: L’allungamento dei tempi di deposito delle merci in porto che permetteranno l’abbassamento delle tariffe portuali; la consegna di parte dei lavori che interesseranno il porto e l’affidamento dei lavori di dragaggio che come ipotizzato dovranno rendere il nostro porto uno dei più competitivi e all’avanguardia.

  • Inoltre il 24 dicembre è stato approvato il decreto per Taranto, con cui il Consiglio dei Ministri  ha preso impegno di istituire un Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Tavolo ha il compito di coordinare e concertare le azioni in essere e di definire strategie comuni utili allo sviluppo compatibile e sostenibile del territorio.

Il Tavolo sarà presieduto da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è composto da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente della tutela del territorio del mare, delle Infrastrutture e dei trasporti, della Difesa, dei Beni culturali e del turismo, nonché da un rappresentante della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, del Comune di Taranto e dei Comuni ricadenti nell’area, dell’Autorità Portuale di Taranto, del Commissario Straordinario per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, del Commissario Straordinario del Porto di Taranto e dell’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Invitalia.

Il Tavolo assorbe le funzioni di tutti i tavoli tecnici comunque denominati su Taranto istituiti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e di quelli costituiti presso le amministrazioni centrali, regionali e locali. Nell’analizzare il comunicato stampa del decreto scopriamo che parte dello stesso, oltre all’Ilva, comprende anche il porto di Taranto, con l’estensione dei  poteri del Commissario straordinario del porto di Taranto, già all’opera.

Infatti, sono estesi a tutte le opere ed agli interventi infrastrutturali necessari per l’ampliamento e l’adeguamento del porto, affinché l’infrastruttura risponda agli standard competitivi dell’area mediterranea, con riflessi positivi per la celerità dei trasporti marittimi e per lo sviluppo competitivo dell’intero Paese. Al fine di garantire una fondamentale accelerazione e semplificazione per la realizzazione di tali opere ed interventi, l’acquisizione degli atti di assenso degli enti locali, regionali, dei ministeri e altri enti competenti, devono essere resi entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario del porto di Taranto. Decorso inutilmente il termine, gli atti s’intendono resi in senso favorevole.

Da quanto letto dal decreto, riteniamo che ci sia stato in passo in avanti nel superare gli intoppi burocratici tipici della nostra nazione, ma allo stesso tempo crediamo che ora la partita: ”Porto di Taranto” sia il centro dello sviluppo della città che potrà avvenire solo se la politica locale e le rappresentanze a vario genere e titolo facciano sentire e rispettare il volere della popolazione, presso il nuovo Tavolo Istituzionale che spoglia di tutte le competenze tutti i precedenti Tavoli a livello Nazionale e Territoriale.

Da qui, è davvero incomprensibile come in più di 20 giorni una vicenda che risulta emergenziale come quella della sopravvivenza delle aziende dell’indotto del porto ( autotrasporto  – spedizionieri – agenti marittimi ecc. ) ancora rimanga irrisolta nelle righe di una lettera inviata da Evergreen Italia con sede a Livorno, dove assicurano: “la compagnia sta mettendo in atto tutte le azioni utili al fine di mantenere i traffici locali su Taranto, ma le tariffe attuali non permettono la sussistenza di tale operazione”.

A tal fine ci auguriamo che entro la prima decade di Gennaio la Vertenza Indotto Porto di Taranto si risolvi con la garanzia di quel minimo di commesse garantite dai fender Evergreen e CMA, se tale ipotesi non si realizzerà gli autotrasportatori di Taranto, metteranno in essere azioni sindacali massicce di rivendicazione di un diritto fondamentale: “Il Lavoro”. A tal proposito chiediamo il coinvolgimento e l’unione di tutte le parti prese in causa e già da tempo chiamate al per il reciproco interesse comune all’unione, tenendo conto che alcune di esse sono rappresentanti di quel comitato portuale che ha il compito e il dovere di decidere per il bene del porto e dell’intera città.

 

 

 

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