Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli.
Ci auguriamo che la grave situazione finanziaria del Gruppo, condizione che rende necessario il decreto, favorisca il recupero delle risorse finanziare sequestrate, perché illecitamente trasferite all’estero. Da oltre un anno chiedevamo d’intervenire per recuperare una gestione industriale che ha segnato progressivamente il passo e i ritardi sul risanamento ambientale.
Il progetto di risanamento ILVA poteva essere il più grande piano di risanamento ambientale e di rilancio industriale europeo. Per ora si caratterizzerà come un intervento di salvataggio divenuto inevitabile per le troppe sottovalutazioni sull’importanza della siderurgia e scarsa consapevolezza di quanto invece potrà essere importante caratterizzare una nuova modalità di far politica, proprio nella capacità di conciliare sviluppo produttivo e sostenibilità ambientale nel siderurgico di Taranto.
Speriamo che chi lo gestirà si tenga alla larga dagli errori che ci lasciò in eredità l’acciaio di Stato, i cui frutti amari sono ancora tutti lì da smaltire e pagare. Il troppo attendismo, i rinvii e le troppe incertezze, determinano ora interventi straordinari che potevano essere evitati. La Fim Cisl si batterà perché l’acciaio vada al più presto nelle mani di chi lo sa produrre e ha ancora voglia di investire. Come sempre avremo un ruolo costruttivo, ma si sappia da subito che le cose da fare sono molte e non sono camuffabili con la propaganda.
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