“Ci avevano già provato lo scorso ottobre, durante la tragica notte in cui il decreto #SfasciaItalia passò in Commissione Ambiente alla Camera per essere approvato. Allora il pericolo fu scongiurato grazie al nostro intervento a tarda notte: forse speravano di coglierci assonnati e stanchi. Contavano su quello! Ma noi riuscimmo a farlo dichiarare inammissibile da Realacci (che però lo aveva numerato e ammesso senza nemmeno leggerlo e all’insaputa dei parlamentari del PD)”, prosegue la nota pubblicata sul blog ufficiale del movimento.
“Lo sdegno, nel giro di qualche mese, evidentemente è finito. Il progetto per portare il petrolio estratto dalla Basilicata a Taranto per poi essere raffinato ed esportato all’estero, Tempa Rossa, semplificherà solo la vita dei petrolieri e delle compagnie petrolifere dato che come già scritto dall’Arpa Puglia, “l’esercizio di questi impianti comporterà un aumento delle emissioni diffuse pari a 10 tonnellate/anno che si aggiungeranno alle 85 tonnellate/anno (con un incremento del 12%)” Non solo. C’è un ulteriore ricatto per le Regioni che intendono impugnare lo Sblocca Italia innanzi alla Corte Costituzionale. Spunta infatti anche la possibilità che le Regioni possano raggiungere il pareggio di bilancio con le royalties anziché usarle per opere di compensazione. Un regalo che consentirà di recuperare una parte dei tagli a scapito dei territorio, operati dallo stesso Governo Renzi! Noi del M5S terremo alta la guardia e combatteremo con tutti i mezzi per far stralciare questo emendamento!”, annunciano i parlamentari della Camera.
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