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Ilva, pagati gli stipendi – Si indaga sulla gru spezzata

TARANTO – Sono stati accreditati puntualmente ieri gli stipendi di novembre ai dipendenti Ilva, insieme al premio di produzione. “Tutto bene quel che finisce bene”, dunque.  La Capitaneria di porto di Taranto ha compiuto una ispezione subacquea dello specchio acqueo prospiciente il tratto di banchina in cui giovedì sera si è spezzata una gru (la DMA7-IMA, del 2003, quindi tra le più nuove e da tre mesi ferma per manutenzione) all’altezza del quarto sporgente del porto in concessione all’Ilva, causando il ferimento di due operai. L’ispezione è avvenuta per valutare le condizioni in termini di sicurezza della navigazione dell’area portuale e stabilire i conseguenti relativi limiti operativi.

Le risultanze saranno analizzate in una riunione tecnica con i servizi portuali, e saranno così stabiliti i provvedimenti da adottare per assicurare il ripristino della piena operatività dell’area portuale, fermo restando il rispetto delle norme di sicurezza della navigazione. La Capitaneria di porto già giovedì sera ha disposto l’intervento a titolo precauzionale della società ‘Ecotaras’, per il posizionamento in mare attorno alla gru semisommersa di panne assorbenti nell’eventualità si fosse verificata la fuoriuscita di olio idraulico dalla motrice della gru. Nessun danno è stato registrato alla nave mercantile ormeggiata allo sporgente, per la quale si è reso necessario soltanto il rinforzo dei cavi di ormeggio di prua tranciati dalla stessa gru durante il crollo.

La Procura ha avviato un’indagine, il cui fascicolo è stato affidato al sostituto Marina Mannu che indaga per presunte violazioni di sicurezza. Scattato il sequestro della gru, finita in parte in mare. L’azienda e lo SPESAL – il servizio Asl che si occupa di sicurezza sul lavoro – sono al lavoro per accertare la dinamica dell’incidente. Il crollo potrebbe essere dipeso dal cattivo stato della gru, oppure dalla mancata attivazione di un dispositivo di sicurezza, o, ancora, da un’errata manovra. Gli addetti stavano infatti spostando la gru quando c’è stato lo schianto.

Lunedì, a tal proposito, ci sarà un incontro tra l’Ilva e i sindacati metalmeccanici, in cui si cercherà di capire il perché di quanto accaduto. Una tragedia sfiorata, che ha però riportato alla mente dei lavoratori e dei cittadini, altri due episodi in cui persero la vita tre lavoratori del siderurgico. L’incidente è avvenuto al quarto sporgente, dove a novembre di due anni fa un tornado schiantò un’altra gru che finì in mare e un operaio di 29 anni, Francesco Zaccaria, perse la vita. E sempre il crollo di gru causò altre due vittime in passato: l’incidente del 12 giugno 2003 nel quale morirono Paolo Franco e Pasquale D’Ettorre, entrambi molto giovani.

(TarantoOggi, 13.12.2014)

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