Il 19 dicembre scade ufficialmente l’offerta non vincolante per l’acquisto del 100% di Ilva da parte di ArcelorMittal , alleata col gruppo italiano Marcegaglia. Al momento, sul tavolo di Renzi – affiancato dal consigliere strategico Andrea Guerra, dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dal commissario governativo di Ilva Piero Gnudi – restano due opzioni di intervento rapido, per consentire di raccordare la normativa sull’amministrazione straordinaria e quella sui siti industriali strategici, la cosiddetta ‘Salva-Ilva’.
In questo modo infatti Gnudi, o un altro commissario straordinario incaricato, avrebbe pieni poteri nella creazione di una bad company a cui affidare il peso di eventuali risarcimenti e contenziosi per l’inquinamento prodotto in decenni dall’Ilva, e potrebbe scavalcare definitivamente gli attuali proprietari di Ilva, cioè le famiglie Riva (90% del capitale) e Ammenduni (10%).
La prima via è quella di un decreto che però – sostiene una delle due fonti – pur essendo immediatamente efficace va convertito entro 60 giorni ed è esposto al rischio di modifiche parlamentari. Per Gnudi, sostiene la fonte, sarebbe invece preferibile la strada di un emendamento alla legge di Stabilità, che il Parlamento deve approvare entro fine anno.
Palazzo Chigi sta valutando le due opzioni a disposizione, ma anche i successivi passi, e per il momento non sono escluse né la trattativa privata né l’intervento pubblico né un mix tra le due possibilità. E per questo i canali con i potenziali acquirenti restano aperti.
Anche se ArcelorMittal è rimasta sorpresa dalle dichiarazioni dei giorni scorsi di Renzi, la società resta “estremamente interessata a Ilva”. E che per i prossimi giorni è previsto un incontro “non si sa a quale livello del governo” con il gigante mondiale della siderurgia per fare chiarezza.
Quel che sembra certo al momento è che il governo non voglia coinvolgere i Riva. Secondo le fonti, finora con la famiglia non c’è stato alcun contatto. Perché “la loro partecipazione è incompatibile con Taranto”. Intanto pare che martedì prossimo Piero Gnudi, commissario straordinario dell’Ilva, dovrebbe incontrare i rappresentanti di ArcelorMittal, che ha presentato un’offerta non binding in tandem con Marcegaglia per gli stabilimenti di Taranto. Il commissario dovrebbe quindi tornare al tavolo col Governo a metà della prossima settimana, dopo aver capito se il colosso indiano sia disposto a entrare in minoranza nella fase iniziale con opzione a crescere. (TarantoOggi, 06.12.2014)
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