Servono maggiori misure di sostegno per le aziende agricole a conduzione femminile italiane che sono 230 mila, quasi il 16% del totale e che muovono un giro d’affari di 60 miliardi di euro all’anno. A ricordarlo è Marina Di Muzio, presidente di Confagricoltura Donna in occasione degli Stati generali delle donne in Italia. “Per questo esercito, che contribuisce in maniera determinante a soddisfare il bisogno primario di produrre cibo ma anche di salvaguardare e tutelare il territorio, si fa troppo poco”, ha detto Di Muzio, ricordando che in occasione della giornata internazionale della donna rurale, il 15 ottobre le associate hanno simbolicamente incrociato le braccia e postato sui social migliaia di foto di imprenditrici a braccia conserte. “È una presenza purtroppo quasi silente ma determinante – ha ricordato la presidente – si sente la necessità di avere leggi e misure a sostegno dell’imprenditoria femminile agricola”. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Expo che sarà dedicata proprio ai temi del cibo e della nutrizione, ha detto infine il presidente, “una grande opportunità per l’universo femminile in genere e per le agricoltrici in particolare, nella loro doppia veste di produttrici di cibo e di donne che danno il nutrimento; non facciamocela sfuggire e partiamo proprio da qui per dimostrare che l’Italia è capace di essere un Paese per le donne”.
