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Trivelle, D’Amato (M5S): “Petrolieri pronti a perforare dall’Adriatico allo Jonio”

“Circa 50 mila chilometri quadrati di mare dall’Adriatico allo Jonio da perforare o da bombardare con la tecnica dell’air gun per estrarre e cercare idrocarburi”. E’ questo il rischio che corre il mare pugliese. Lo denuncia l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, che cita i dati del dossier ‘145 kmq di trivelle selvagge, il piano Renzi per bucare l’Italia e il suo mare’. Il dossier è stato presentato al Parlamento europeo di Bruxelles nel corso del seminario internazionale ‘Don’t fossilize yourself’, promosso dalla stessa eurodeputata e dal gruppo Efdd e al quale hanno partecipato parlamentari, docenti ed esperti provenienti da tutta Europa.

“Basta guardare i dati del ministero dello Sviluppo economico per accorgerci che siamo davanti a un vero e proprio assalto al mare pugliese – dice D’Amato – Ci sono i progetti della Spectrum e della Petroleum Geoservice per la prospezione a largo delle coste dell’Adriatico. E c’è la richiesta di prospezione della Schlumberger in un’area marina di 4 mila metri nel cuore del Golfo di Taranto”.
A queste richieste vanno aggiunte le 22 istanze di ricerca presentate da varie società nella zona F, ossia quel tratto di mare che dall’Adriatico pugliese arriva fino al largo delle coste joniche della Calabria: nel complesso, si tratta di 14.400 chilometri quadrati di mare dove sono pronti a scattare i pozzi esplorativi. Senza dimenticare i circa 1.500 metri quadrati di mare dove sono partiti già tre progetti di ricerca e i progetti sulla terraferma, come quello di Tempa Rossa.

“La Puglia è già martoriata da trivelle e impianti di raffinazione – continua D’Amato – Ogni anno dalla Puglia vengono estratti circa 200 milioni di chili di petrolio e oltre 300 milioni di standard metri cubi di gas. Ai rischi connessi alla perforazioni (con sversamenti in mare ripetuti), occorre aggiungere quelli legati alle tecniche di prospezione che prevedono l’uso della tecnica dell’air gun, ossia vere e proprie detonazioni subacquee che colpiscono duramente l’ecosistema marino”. E quanto ci guadagna da tutto ciò la Puglia? “Stando sempre ai dati del ministero dello Sviluppo economico – conclude l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle – le royalty che pagano le compagnie petrolifere alla Regione ammontano a circa 4 milioni all’anno. Una cifra irrisoria a dispetto dei danni ambientali ed economici che subisce il nostro territorio”.

Rosa D’Amato, portavoce M5S al Parlamento Europeo

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