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Porto, bloccata la Cementir – Negata concessione trentennale

Ieri si è riunito come previsto il comitato portuale di Taranto chiamato ad esprimersi su alcuni argomenti attinenti le attività del porto di Taranto. Dopo aver aggiornato il comitato sullo stato degli interventi e degli accordi relativi al terminal contenitori e rappresentato la necessità, condivisa da tutti i componenti, del mantenimento del traffico locale, il presidente ha aperto la discussione sugli argomenti all’ordine del giorno.

Con riferimento all’istanza presentata ai sensi dell’art. 18 della Legge 28 gennaio 1994 n. 84, dalla Cementir Italia Spa, il comitato portuale ha approvato la delibera n. 13/14 di rigetto della domanda di concessione, così come formulata, evidenziando carenze relative ai volumi di traffico, al piano operativo ed alle manutenzioni. La Cementir aveva infatti chiesto tre mesi fa il rinnovo della concessione di utilizzo della calata 4 del porto di Taranto per i prossimi 30 anni. Una richiesta se vogliamo alquanto strana, visto che oramai il cementificio di proprietà del gruppo Caltagirone non produce più dallo scorso 1 gennaio dopo aver chiuso il forno, mantenendo in vita soltanto il processo di macinazione.

Il mancato rinnovo della concessione, approvato all’unanimità, ha trovato motivazione in diversi fattori: primo tra tutti, a detta dei componenti del comitato portuale, il mancato rispetto della legge da parte della stessa Cementir, per quanto riguarda la mancata manutenzione dell’area in gestione, così come il rispetto delle norme vigenti in materia ambientale  e la tutela dei lavoratori. Inoltre, la stessa società non ha presentato un piano industriale chiaro in merito al futuro. Dai sindacati è arrivata la proposta di avanzare alla Cementir la possibilità di concedere l’utilizzo della calata 4 per i prossimi quattro anni con verifiche annuali. Successivamente il presidente ha aggiornato il comitato sullo stato di attuazione dell’Accordo di razionalizzazione dell’utilizzo di aree e banchine in ambito portuale, sottoscritto da Italcave, Cementir e Ilva.

Per quanto attiene invece il Piano regolatore portuale, il comitato all’unanimità ha precisato che tale strumento, essendo un documento di programmazione urbanistica, non prevede la realizzazione del progetto denominato Tempa Rossa e che il prolungamento del pontile, come dettagliatamente specificato nel Prp si rende necessario per motivi di sicurezza. Pertanto il comitato ha invitato l’Autorità portuale a presentare tale osservazione alla Deliberazione originale del consiglio comunale n.123 del 5-11-14, unitamente alle altre di natura tecnica e procedimentale emerse nel corso della discussione.

Il comitato ha altresì conferito mandato – con astensione del solo rappresentante delegato del sindaco del Comune – all’Autorità portuale di proporre ricorso avverso la citata deliberazione ove le osservazioni, peraltro già ampiamente formalizzate durante le riunioni tenutesi presso le competenti commissioni comunali e regionali, non siano recepite dall’amministrazione comunale. Ciò, al fine di evitare che la variante allo strumento urbanistico vigente pregiudichi i lavori e le attività portuali, anche sotto l’aspetto della sicurezza.

Infine, si è affrontato il tema dei lavori. Entro il prossimo 19 dicembre infatti, dovrebbero partire i lavori alla banchina del molo polisettoriale. Per quanto riguarda i dragaggi invece, il 28 novembre la commissione tecnica si riunirà per decidere se confermare o meno l’appalto all’impresa che se lo è aggiudicato in sede provvisoria, visto che ci sono aspetti da chiarire circa una presunta anomalia dell’offerta. Secondo quanto si è appreso ieri, i lavori per i 1200 metri di banchina e i primi 650 metri di pescaggio dopo i dragaggi, dovrebbero terminare entro il 2015. Infine, come riportato nei giorni scorsi, la bozza del nuovo cronoprogramma delle opere è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’avvio della fase successiva. Questa fase, infatti, prevede la consultazione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, degli operatori (Taranto Container Terminal (TCT), Evergreen Line e Hutchison Port Holdings Limited) ai fini della condivisione del cronoprogramma e della individuazione di un percorso congiunto per la realizzazione degli interventi e delle attività ad essi collegate. Si attendono risposte a breve.

G. Leone (TarantoOggi, 20.11.2014)

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