Una conferenza congiunta, indetta a distanza di due settimane dal voto espresso dal Consiglio Comunale sulla delibera riguardante la variante al Piano regolatore del porto. Voto che ha escluso l’allungamento del pontile Eni, opera considerata funzionale al progetto della Total. Ora, la Spera invita a tenere la guardia alta annusando nell’aria un sortita da parte del Governo per “blindare” un progetto ritenuto di importanza strategica a livello nazionale (e non solo).
«Molti parlano di un inserimento dell’opera nello “Sblocca Italia” – ha detto la Spera – io ho letto il testo e consultato tutti gli allegati, ma allo stato attuale, nello specifico, non c’è alcun riferimento a “Tempa Rossa”. Ci aspettiamo, invece, che il Governo intervenga con un decreto ad hoc. Ci sono, comunque, degli aspetti legati alla Direttiva Seveso che non può sottovalutare. Non mi riferisco alla “Seveso III”, che dovrà essere recepita dal Governo entro il 1° giugno del 2015, ma all’attuale normativa (Seveso II)».
La Spera ha fatto riferimento al tema dell’urbanizzazione: «I nuovi impianti non devono assolutamente essere costruiti vicino a quelli già esistenti per non accrescere il rischio di incidente rilevante. Inoltre, alla voce “Rapporto di Sicurezza”, la direttiva europea prevede che il gestore debba dimostrare che la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione di qualsiasi impianto, deposito, attrezzatura e infrastruttura connessi al funzionamento dello stabilimento siano sufficientemente sicuri ed affidabili. I primi a parlare del problema legato alla resistenza degli impianti siamo stati noi di Legamjonici presentando delle osservazioni al Comitato Tecnico Regionale. Cosa sottovalutata da tutti. Durante il convegno organizzato dalla Total – ha ricordato la Spera – non abbiamo avuto nessun tipo di contestazione su questo punto”.
Secondo Legamjonici, i nuovi impianti non sarebbero in grado di resistere ad una velocità di vento superiore a 97 km/h. «Non è fantascienza – ha aggiunto la Spera – sono condizioni stabilite dalla normativa Seveso che nessuna normativa nazionale può bypassare. Il gestore deve dimostrare di averle rispettate e secondo noi non può farlo perché dovrebbe riprogettare gli impianti e riavviare la procedura di presentazione del progetto. Cosa che non conviene né alla Total né a chi ha fretta di far passare il progetto. Ad oggi, non si sa ancora nulla sul Rapporto definitivo di Sicurezza relativo a “Tempa Rossa”». Partita chiusa (via libera al progetto) o ancora aperta? «Noi restiamo sul piede di guerra – ha risposto la Spera – bisogna combattere uniti. Gli enti locali, se vogliono, possono fermare il Governo e impugnare un eventuale decreto. Ancora non abbiamo visto le reali intenzioni dell’Amministrazione Comunale. Motivo per cui continueremo a vigilare».
Alessandra Congedo
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