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Ilva, per ora nessuna offerta

TARANTO – L’offerta non vincolante sarà presentata al commissario straordinario dell’Ilva Piero Gnudi, non prima di questo fine settimana. Più probabile che ciò avvenga entro fine mese, come riportammo 10 giorni fa. Ciò che è certo è che né ieri, né nel weekend, è stata presentata alcuna offerta non vincolante (leggasi mera manifestazione d’interesse), da parte del tandem formato dal gruppo franco-indiano ArcelorMittal e dal gruppo italiano Marcegaglia per l’acquisizione della maggioranza delle quote dell’Ilva Spa, come invece diffusosi ieri dopo la pubblicazione di alcuni articoli di stampa apparsi su “La Repubblica” ed altri giornali locali e nazionali.

La smentita è arrivata direttamente dall’interno del gruppo franco-indiano. Tra l’altro, in molti all’interno del sindacato metalmeccanico italiano e di parte del governo, vedono più di buon occhio l’acquisto del’Ilva del gruppo lombardo Arvedi, con l’aiuto della Cassa Depositi e Prestiti (del cui intervento parlammo su queste colonne per la prima volta nell’ottobre del 2012).

Intanto, secondo quanto appreso da Siderweb, quest’oggi il tribunale di Zurigo dovrebbe fornire un primo pronunciamento sul rimpatrio di parte degli 1,2 miliardi messi a disposizione del commmissario Gnudi per gli interventi di ambientalizzazione, dopo la decisione del gip di Milano D’Arcangelo. Al momento infatti, il tesoro di Emilio ed Adriano Riva si trova nelle casse delle banche svizzere Ubs e Aletti (gruppo Banco Popolare) ed è intestato ai famosi otto trust domiciliati sull’isola di Jersey, paradiso fiscale sotto la sovranità della corona inglese. Inoltre, le risorse liquide ammonterebbero a non più di 800 milioni di euro (ricordiamo che a luglio 2013 furono trovati altri 700 milioni di euro in altri paradisi fiscali, la cui inchiesta risulta ancora aperta).

Non sarà un’operazione semplice ottenere quelle risorse per poi farle confluire nel Fondo unico giustizia gestito da Equitalia. In attesa di conoscere quel che accadrà su tutti questi fronti, proseguiranno in questi giorni gli incontri tra il commissario Gnudi e le banche (Unicredit, Intesa San Paolo e Banco Popolare), per provare ad ottenere la concessione della seconda trance, ammontante a 125 milioni di euro, del prestito ponte per pagare gli stipendi di novembre, le tredicesime ed evitare il collasso delle aziende dell’indotto e dell’appalto Ilva. Natale è vicino. Abbiate fiducia.

G. Leone (TarantoOggi, 18.11.2014)

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