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Ilva, nessuna notizia sullo screening sanitario a Taranto e Statte

All’interno del decreto legge del 10 dicembre 2013, n. 136, è contenuta una norma che prevede esami sanitari, gratuiti per i cittadini, come misura volta al controllo dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Taranto e di Statte.  Per tali attività di prevenzione sono stati assegnati 25 milioni  di  euro per l’anno 2014 e altrettanti per quello successivo.

A distanza di 2 mesi dal termine del primo termine di spesa, non abbiamo notizie dello stato di attuazione di queste misure – dichiara il deputato pugliese Diego De Lorenzis (M5S) – Quando ci sono degli stanziamenti di denaro pubblico, l’attenzione deve rimanere alta, a maggior ragione quando tali risorse sono impegnate per la salute dei cittadini. Sono stati stanziati 50 milioni di euro fino al 2015 per la prevenzione di patologie causate dagli insediamenti industriali e per il controllo della salute dei cittadini di Taranto e Statte. Queste popolazioni sono costrette a subire molti danni a causa del modello di sviluppo obsoleto e inadatto al territorio e, su loro richiesta, abbiamo preteso questi screening sanitari, in analogia a quanto avviene in Campania per la Terra dei Fuochi”.

Lo stesso decreto impone che il Ministero della Salute, sentite le Regioni Campania e Puglia e l’Istituto Superiore di Sanità, stabilisca le modalità con cui sono trasmessi, in forma aggregata, i dati raccolti nel corso dei controlli.

A che punto sono queste attività? – aggiunge il parlamentare 5 Stelle – Come sono stati spesi finora questi soldi pubblici? Ci sono dei ritardi o delle inadempienze? Occorre che i Ministri facciano chiarezza perché senza trasparenza non ci può essere il controllo di quanto promesso ai cittadini. Sia chiaro che queste non devono essere misure palliative: a Taranto e a Statte non ci si accontenta più di chiacchiere, slogan e briciole. Nel tarantino, come in molte altre parti di Italia, occorre invertire la marcia e cambiare il modello di sviluppo, creando economie locali che non dipendano da grandi colossi industriali e finanziari, con sedi legali in altri Stati, che inquinano e devastano il territorio. Servono economie che siano in linea con le vere vocazioni storiche e culturali del nostro paese, finalmente rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini. Peccato che anche questo Governo – conclude Diego De Lorenzis (M5S) – stia andando in direzione totalmente opposta imponendo, senza ascoltare la voce dei cittadini, altre opere altamente inquinanti come Tempa Rossa, dannose trivellazioni e inutili gasdotti”.

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