“L’Italia ha adesso due mesi per rispondere – aggiunge Rosa D’Amato – Ma qualsiasi risposta arriverà sarà una sconfitta per Taranto ed i tarantini. Sia l’Ue che il governo Renzi cercano una soluzione impossibile, quella di una trasformazione ‘verde’ dello stabilimento e in particolare dell’area a caldo, quando l’unica via d’uscita per salvaguardare ambiente e salute è la chiusura dell’ILVA e la riconversione dell’area industriale verso un’economia votata al turismo, cultura, agricoltura, pesca ed industrie pulite. Continuando sulla strada intrapresa da Bruxelles e Roma – conclude – Taranto continuerà a subire inquinamento e morti, gli italiani si ritroveranno a pagare una pesante sanzione Ue”.
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