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Ilva, il 75% della discordia, la Fiom Cgil contesta il dato

TARANTO – In una nota stampa diffusa ieri, l’Ilva ha comunicato di aver ottemperato al 75% delle prescrizioni Aia mirate al risanamento ambientale dello stabilimento. Abbiamo contattato il dottor Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, per conoscere il suo punto di vista su questo dato e valutarne la veridicità. Si tratta di prescrizioni realmente ottemperate o più che altro di lavori avviati?

«Non le so dare una risposta – ha risposto Assennato – ufficialmente è ISPRA, titolare del piano di monitoraggio e controllo, a doverlo dire. Forse l’azienda si riferisce al 75% di quelle sopravvissute alle varie leggi  salva-Ilva e ai piani ambientali che ne hanno cancellato diverse. Le cose più complesse, come la copertura dei parchi, non credo le abbiano nemmeno iniziate. Forse intendevano dire il 75% di quelle scadute ad oggi».

A smentire seccamente quel dato è Donato Stefanelli, segretario provinciale della Fiom Cgil, che secondo una nota dell’Agi afferma: “Le prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale nell’Ilva non sono state attuate al 75 per cento”. Per Stefanelli si tratta di “affermazioni gratuite e infondate”:  “Smentisco letteralmente e testimoni ne sono gli 11.469 dipendenti Ilva. Ci dimostri il commissario quali sono gli interventi Aia realizzati (non quelli virtuali), dove sono i cantieri Aia nello stabilimento, quali sono le ditte coinvolte nei cantieri, che fine ha fatto la struttura aziendale che il precedente commissario aveva dedicato all’Aia e che, almeno, si interfacciava con i rappresentanti sindacali sui presunti stati d’avanzamento dell’Aia medesima”.

La Fiom di Taranto, infine, evidenzia che “il commissario Gnudi, nella sua visita lampo di ieri a Taranto, ha evitato di incontrare proprio coloro che vivono lo stabilimento ed ha ignorato la richiesta d’incontro che Fim Fiom e Uilm territoriali gli hanno inoltrato una decina di giorni fa. ” Gnudi – conclude la Fiom – farebbe bene a smettere di fare l’indiano, incontri i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo il diritto di conoscere, oggi e non nel 2015, il destino dello stabilimento, dei lavoratori e della città”.

Intanto, il Sole 24 Ore annuncia oggi che esisterebbe  una nuova manifestazione di interesse per l’Ilva. Questa volta viene tirato in ballo il gruppo siderurgico lombardo Arvedi, che avrebbe compiuto un passo formale verso il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, che stasera sarà ascoltato dalla commissione Industria del Senato per fare il punto della situazione.

Alessandra Congedo

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