Il decreto infatti attribuisce a “commissari straordinari” nominati ad hoc dal governo la responsabilità della realizzazione delle cosiddette “grandi opere”. Le decisioni dei commissari in merito allo svolgimento dei lavori e al rapporto fra questi e il territorio circostante avranno preminenza rispetto ai pareri delle Soprintendenze. Insomma, per costruire per esempio una nuova “utilissima” autostrada – come la Orte-Mestre tanto cara al ministro Lupi -, si potranno aggredire tranquillamente, a discrezione del Commissario – d’intesa con le Regioni –, il paesaggio e i beni artistici in esso collocati. Si tratta di un feroce attacco alla cosa pubblica e alla sua tutela in favore degli interessi privati e delle politiche del cemento, tanto a cuore a una parte di questo Paese.
Il mancato riguardo nei confronti tanto del patrimonio storico-artistico quanto del paesaggio – elementi fondanti le peculiarità del territorio italiano rispetto a quello di qualunque altro Stato – è indice di una miopia politica della quale, a farne le spese, saranno le ultime generazioni e quelle che verranno. Diciamo pertanto “NO” alle politiche di consumo e alienazione del patrimonio; “NO” al cemento; “NO” alle “Grandi Opere” inutili.
Da un Governo che si è proposto come “innovatore” ci si sarebbe aspettati elementi di novità reali, a partire da una maggiore attenzione alla dotazione infrastrutturale delle città piuttosto che pagare, con denaro pubblico, l’ennesima autostrada; ci si sarebbe aspettati un serio investimento nelle politiche culturali, con un aumento dell’occupazione in tutti i settori della cultura, dalla scuola al museo, dalla biblioteca all’archivio, sino alle Università, in maniera da poter garantire un’adesione reale al principio di uguaglianza sociale attraverso l’accesso paritario alla cultura e ai suoi luoghi.
Abbiamo ottenuto, invece, l’ennesimo depotenziamento della macchina amministrativa, l’ennesimo aggiramento delle regole della tutela e dell’urbanistica, l’ennesimo smacco allo Stato sociale – il quale, con questa manovra, rischia di vedere i propri immobili inutilizzati appannaggio dell’ennesimo hotel extra-lusso, dell’ennesimo ristorante, piuttosto che ad uso della cittadinanza, come le spetterebbe per legge e per il principio di “proprietà collettiva”.
L’alienazione del patrimonio pubblico – vera ricchezza e vanto di questo Paese – finirebbe con il produrre una liquidità a vantaggio di interessi privati – verosimilmente destinata ad evaporare alla prima occasione utile – privando per sempre il popolo di un pezzo della sua storia e del suo territorio. Diciamo “BASTA”, dunque, alle politiche di deturpamento e di svendita del territorio. La vera “Grande Opera” oggi indispensabile è la messa in sicurezza di ampie parti del Paese – per la quale invece il governo continua a stanziare cifre ridicole, con gli effetti che abbiamo potuto misurare a Genova – e la tutela del prezioso patrimonio storico-artistico – sempre più abbandonato a se stesso. Investire in questi campi vuol dire creare buona occupazione e rendere un servizio a tutti i cittadini.
Ancora importantissime novità da un punto di vista legislativo, questa volta è ufficiale senza cellulare…
Benito Mussolini in fuga con Claretta Petacci fu ucciso a Giulino di Mezzegra. A Dongo…
Scatta un nuovo allarme per i fumatori, è stato confermato un aumento entro la fine…
Scattato l'allarme, anche se te lo prescrivono sempre, questo farmaco per l'influenza non lo dovresti…
Amanti degli Horror giapponesi estremi non potete perdervi questo film borderline che si cela nel…
Ancora importanti importantissime novità se devi portare la tua auto dal meccanico, ora basta pagare…