La Regione chiederà inoltre all’Eni di presentare uno studio che dimostri, scientificamente parlando, il paventato “impatto zero” che secondo l’Eni e le multinazionali Total, Shell e Mitsui (titolari del progetto) hanno “garantito” durante la conferenza stampa di presentazione ufficiale del progetto alla città di Taranto, avvenuta nelle scorse settimane nella sede di Confindustria Taranto (sempre le solite coincidenze, a cui noi non abbiamo mai creduto). Probabilmente, invece che di “impatto zero”, avrebbero voluto dire “mancato aggravio di emissioni inquinanti” nell’aria-ambiente attuale della città di Taranto.
Sia come sia, è bene ricordare che quando nel novembre del 2011 la Regione Puglia aveva dato il proprio ok al progetto “Tempa Rossa”, il giudizio si era basato sull’ok giunto dal CTR (Comitato tecnico regionale dei Vigili del Fuoco) che aveva vincolato l’assenso all’opera attraverso una serie di prescrizioni che a tutt’oggi la Regione non è in grado di dire se siano state inserite o meno nel progetto. Tanto è vero che al CTR attendono ancora dall’Eni la Relazione Definitiva di Sicurezza.
Tuttavia, tornando per un attimo seri, è chiaro che tutto questo gran parlare e vociare sul progetto “Tempa Rossa” altro non è, almeno da parte della politica, di mera e mediocre campagna elettorale in vista sia delle primarie del Pd per scegliere il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali del 2015, e delle stesse elezioni. In tanti, troppi a dire il vero, tra partiti e circoli vari, si sono improvvisamente interessati ad un progetto che hanno per anni semplicemente ignorato. Stesso dicasi per i partiti politici che appoggiano il progetto. Che per gran parte del movimento ambientalista tarantino (eccezion fatta per il comitato “Legamjonici” da sempre in prima linea sulle vicende riguardanti l’Eni).
Ognuno ha colto il momento per tirare acqua al proprio mulino. Nulla di più. Non conoscendo affatto il progetto. E pensando di prendere per il naso chi, come ad esempio questo giornale, ha dedicato negli ultimi 4 anni decine di articoli e inchieste varie al progetto “Tempa Rossa”. Per non parlare dell’inerzia e della totale inettitudine del Comune di Taranto, delle sue commissioni e dei suoi uffici. Che in questi 4 anni avrebbe potuto e dovuto intervenire per tempo, come abbiamo avuto modo di spiegare più e più volte nel corso del tempo. Ora la vicenda si è infilata in un vicolo cieco. E l’intervento di Roma sarà ancora una volta a gamba tesa. Soprattutto per colpa dell’inettitudine della nostra classe politica. E dell’essere prona agli interessi della grande industria da parte della nostra classe dirigente. Non siete affatto credibili. E fate anche una certa pena a dire il vero. Buon weekend.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 04.10.2014)
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