Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’on. Eleonora Forenza, parlamentare europea de L’Altra Europa/Sinistra Unitaria Europea, relativa ad una interrogazione al commissario Andriukaitis sulla questione Ilva di Taranto.
“Penso che parlare di tutela della salute – ha dichiarato Forenza – debba voler dire anche tutelare la salute e la vivibilità dei lavoratori dei grandi impianti industriali che devono applicare le norme di sicurezza per evitare danni sia ai lavoratori stessi e sia alle popolazioni dei territori circostanti. L’Ilva di Taranto, uno dei più grandi impianti in Europa per la produzione di acciaio, dove da 20 anni nessun investimento è stato sviluppato, soprattutto dopo la privatizzazione dell’impianto avvenuta nel 1995. Sono stati rilevati dati impressionanti: fra il 1999 e il 2010, 386 cittadini di Taranto (30 persone all’anno) sono morti per cause riconducibili alle emissioni inquinanti di Ilva. Questa situazione ha indotto nel 2012 la Commissione Europea ad aprire una procedura di infrazione contro lo Stato italiano, che dal 1995 non ha fatto niente.
Chiedo – ha continuato la parlamentare – quali iniziative intenda assumere il commissario per rendere realmente esigibili politiche di tutela dell’ambiente e della salute. Se in particolare il commissario non intenda prevedere nuove procedure sanzionatorie ad hoc per imporre che siano i gestori stessi degli impianti – sia privati che pubblici – a pagare tali necessari adeguamenti per evitare danni permanenti alla salute dei cittadini e che non siano i cittadini stessi, attraverso gli Stati, a doverne pagare i danni”. Secondo l’europarlamentare, infine, al termine dell’audizione, “la risposta del commissario, per oggi, è stata troppo vaga e nessun impegno concreto è stato preso. Ma continuerò a dar voce, in tutti i modi possibili, alle richieste dei cittadini e dei lavoratori di Taranto”.
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