“Di fatto – spiega Bruno Manganaro Fiom Cgil – il ministero del Lavoro non riconosce l’accordo di programma che la stessa Presidenza del consiglio ha accettato di modificare per consentire la continuità di reddito dei lavoratori ma vorrebbe firmare solo la parte relativa alla cassa in deroga fino a dicembre, scaricando tutto il resto a livello regionale. E’ evidente però che l’accordo regionale senza la firma di tutti i soggetti che hanno partecipato all’accordo di programma, non avrebbe alcun valore”.
Il ministero secondo i sindacati “teme di creare un precedente importante ratificando un accordo in deroga nel momento in cui con il Job Act vuole dare una stretta proprio sulla cassa in deroga, ma il Ministero dimentica che questa non è una crisi aziendale come le altre ma il rispetto di un accordo di programma siglato nove anni fa”. Così a 48 ore dalla scadenza dei vecchi ammortizzatori sociali la tensione, comincia a salire e la data in cui si riaccendere la protesta c’è già: “Senza la ratifica del ministero – spiega Manganaro – mercoledì alle 6 di mattina tutti i dipendenti dell’Ilva saranno davanti ai cancelli dell’azienda per entrare al lavoro. Scaricheremo così sull’azienda una responsabilità che al momento non ha, ma non ci sono altre strade”. (TarantoOggi, 29.09.2014)
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