Gettare praticamente in mare migliaia di litri di olio è un fatto grave, indicativo di qualcosa che non funziona in quell’industria e ciò ci preoccupa notevolmente. Vorremmo sapere se ASL, ISPRA, ARPA, e qualunque altro ente preposto ai controlli, stiano effettivamente svolgendo le indagini per comprendere esattamente cosa sia avvenuto e per chiarire come possano movimentarsi tali quantità di olio lubrificante in queste modo che si è rivelato infausto. TarantoRespira è sempre stata al fianco della magistratura e della Procura di Taranto in questi anni, ma ora vorremmo che di fronte a questi episodi si intervenisse con decisione a tutela della popolazione, sequestrando nuovamente quegli impianti e quegli ambienti di lavoro che eventualmente dovessero presentare criticià tali da risultare fonte di rischio per i lavoratori e per il territorio.
A prescindere dai vari decreti che hanno reso innocui i provvedimenti della Procura, l’industria non può in alcun modo essere considerata zona franca, dove tutto è concesso in nome del dio PIL. La tutela dal rischio sanitario e ambientale è e deve essere un diritto che nessun decreto o ministro può rubarci. Si intervenga, quindi, con tutti gli strumenti di legge qualora dovessero riscontrarsi situazioni di rischio ambientale e sanitario.
Giuseppe Aralla – TarantoRespira
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