monte del Treno nastri 2 – si apprende dalle stesse fonti sindacali – c’é una postazione di controllo con un addetto che, attraverso dei monitor, verifica l’andamento della situazione e controlla i livelli sia dell’acqua che dell’olio, in modo da intervenire in caso di emergenza. Questo pronto intervento, nel caso specifico, secondo quanto emerge da ambienti sindacali, non si sarebbe però verificato e di qui la fuoriuscita dai canali, per alcune ore, delle sostanze che poi sono finite in mare. Da accertare anche se sia scattato l’allarme sonoro previsto per casi del genere e se sia stato avvertito o meno. Per questo pomeriggio alle 14 l’Ilva ha convocato i sindacati metalmeccanici per un punto della situazione e fornire elementi più certi in ordine alla dinamica. Nessun contraccolpo invece a monte degli scarichi: infatti il Treno nastri 2 ha continuato a funzionare regolarmente. Nel corso della giornata si è appreso che la causa dell’incidente sarebbe la tracimazione di una delle vasche di trattamento dell’acqua utilizzata dal Treno nastri 2. Acqua che avrebbe raggiunto dei pozzetti finendo poi nei canali di scarico all’altezza del V sporgente portuale. L’acqua conterrebbe sostanze di lavorazione e probabilmente anche contenuti oleosi.
Appena rilevato il problema, si è provveduto ad allertare la Capitaneria di Porto e si è intervenuti con azioni di contenimento e recupero attraverso l’intervento della società specializzata Ecotaras, a supporto dei mezzi di stabilimento già sul posto. Tecnici che hanno lavorato anche questa notte per assorbire il grande quantitativo di acqua e olio lubrificante fuoriuscito. Sino a ieri sera il personale della società specializzata in operazioni di disinquinamento del mare aveva posizionato centinaia di metri di panne assorbenti per “catturare” i liquidi e contenere il fenomeno, che hanno affermato i tecnici, è “sotto controllo”. “Inoltre le condizioni del vento – si aggiunge – hanno fatto sì che l’acqua e l’olio lubrificante andassero verso la banchina del V sporgente e le tre navi che sono attraccate in questo momento, navi la cui fiancata è stata anche sporcata. Questo ha consentito di contenere la zona di espansione del fenomeno”.
Da fonti Ecotaras si rileva che il lavoro di messa in sicurezza e di bonifica del tratto di mare deve essere accelerato – di qui la prosecuzione anche notturna – perché il V sporgente deve essere liberato in tempi brevi per consentire l’approdo di altre unità navali destinate all’Ilva. Una volta rimosse, le panne assorbenti saranno pesate e da qui si capirà meglio che quantitativo di acqua e olio lubrificante è finito in mare. Sul caso sono in corso anche gli accertamenti di ARPA Puglia, il cui personale è sul posto insieme ai tecnici dell’Ilva e ai militari della Capitaneria di porto di Taranto. Del fatto sono state informate le autorità competenti: Prefettura di Taranto, Regione Puglia, Comune di Taranto, Comune di Statte, Provincia di Taranto, Questura di Taranto, Comando provinciale Carabinieri di Taranto, Comando provinciale Vigili del Fuoco, ARPA Puglia, ARPA Taranto e il 118.
(TarantoOggi, 19.09.2014)
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