L’idea è utilizzare questi animali per la raccolta differenziata in Città Vecchia, a Taranto. Già realtà in alcuni comuni italiani, è una prova ambiziosa che ci offre l’opportunità di valorizzare simbolicamente il quartiere che, grazie all’università e al contributo di molte persone di buona volontà sta vivendo l’inizio del suo rinascimento. È giusto, quindi, che sia anche laboratorio per buone prassi come questa.
L’imminente avvio della raccolta “porta a porta” nelle 9.000 utenze non domestiche della città, Isola compresa, potrebbe essere l’occasione buona per lanciare questa sperimentazione: il censimento delle utenze non domestiche, già partito nel sobborgo di Talsano, coprirà presto l’intera città. Naturalmente, ora è necessario verificare la fattibilità di questo tipo di raccolta, valutarne le criticità gestionali e l’incidenza economica. Resta fermo il suo valore simbolico, segno della grande attenzione che si sta prestando per tutto quello che accade in Città Vecchia. L’Amiu collaborerà attivamente con “Officine Taranto” per valutare gli esiti della sperimentazione.
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