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Ilva, Fiom Cgil: “Ecco perché non abbiamo accettato la revoca dello sciopero”

In riferimento allo sciopero del 4 settembre scorso proclamato unitariamente dalle organizzazioni sindacali per l’infortunio mortale avvenuto in ACC/1, a cui è seguito un ritiro dello stesso proprio nella suddetta area da parte di FIM-UILM-USB, la FIOM Cgil ritiene necessario, viste le molteplici versioni e parziali informazioni circolate in questi giorni, chiarire la posizione della FIOM-CGIL, che, ribadiamo, ha immediatamente respinto le richieste dell’azienda di revoca dello sciopero. In caso di sciopero immediato è sicuramente necessario mettere gli impianti in sicurezza, ma il resto della ghisa presente nei ‘siluri’ e quella che per questioni di sicurezza deve essere colata dagli AFO, è previsto che venga gestita e deviata verso l’impianti di granulazione (macchina a colare), e non smaltita nelle acciaierie (il che permetterebbe comunque all’azienda di produrre). Pertanto essendo questa una prerogativa di sicurezza che l’azienda è dovuta a rendere efficace e effettiva, visto che non solo in caso di sciopero potrebbe presentarsi questa situazione, e che a tutt’oggi non esiste divieto alcuno di utilizzare la macchina a colare, abbiamo ritenuto irricevibile la richiesta dell’azienda di ritirare lo sciopero, soprattutto perché in situazioni drammatiche come questa, l’unica presa di coscienza che spetta ai lavoratori e al sindacato deve essere quella di reagire e protestare, e non quella di andare a trattare con l’azienda la revoca dello sciopero con il corpo del lavoratore esanime ancora sul posto.

Inoltre il lunedì seguente Ilva ha chiesto alle organizzazioni sindacali – si legge in una nota della FIOM Cgil di Taranto – di sottoscrivere un eventuale temporaneo accordo su ulteriori comandate per le acciaierie, vista la poca chiarezza sul possibile utilizzo della macchina a colare per via di un’ordinanza del Sindaco di Taranto, per cui l’azienda ha comunque già vinto il ricorso presentato al TAR. Inoltre è doveroso chiarire che non c’è stato nessun precetto o simile disposizione da parte del Prefetto.

Ovviamente – concludono dalla FIOM Cgil – non abbiamo accettato nessuna condizione e la nostra posizione è invariata rispetto a quella dello sciopero del 4 settembre, perché riteniamo che una simile proposta limiterebbe il diritto costituzionale di sciopero per i lavoratori delle acciaierie. La FIOM-CGIL non si limiterà mai, specie in casi del genere, nel poter rivendicare con ogni mezzo i diritti dei lavoratori, a differenza di chi in questi giorni si sta affannando a giustificare le proprie scelte filo-aziendali.

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