Ieri è toccato a Mariano Severi, dipendente della ditta Castiglia di Massafra, dell’appalto Ilva, che opera nel campo delle pulizie industriali. L’incidente di cui è rimasto vittima, è avvenuto nella zona della discarica dello stabilimento siderurgico. Il lavoratore, secondo fonti interne all’azienda, stava sistemando un telo su un pianale adibito al trasporto delle merci, quando è caduto, per cause ancora poco chiare, battendo la testa. Il lavoratore, che era al lavoro da solo, è stato trovato a terra, in uno stato di semi incoscienza, da alcuni operai della Semat, altra storica ditta dell’indotto Ilva. Dopo essere stato soccorso, è stato trasportato in ospedale per essere sottoposto ad accertamenti. Le sue condizioni non sono gravi. Sull’episodio indagano gli ispettori del lavoro.
Tra l’altro la ditta Castiglia di Massafra non è nuova ad episodi del genere. Lo scorso 6 febbraio, un altro dipendente della ditta massafrese, il 22enne Andrea Incalza, mentre era alla guida di un carrello meccanico lungo la strada interna che conduce verso l’area dello stabilimento prospiciente il mare dove sono ubicati i tubifici e la produzione delle lamiere, si ribaltò sull’asfalto viscido e in discesa, finendo sotto il mezzo e riportando lo schiacciamento di una gamba, che poi gli venne amputata due giorni dopo. All’Ilva, nessuno pare essere più sicuro. Sia del posto di lavoro che della propria incolumità.
Gianmario Leone (TarantoOggi, 10.09.2014)
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