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Tempa Rossa, Taranto Futura presenta ricorso al Tar

Il comitato cittadino Taranto Futura ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il progetto ‘Tempa Rossa dell’Eni, che prevede lo smistamento a Taranto del petrolio proveniente dall’omonimo giacimento della Basilicata. Secondo il portavoce Nicola Russo “sono diverse le violazioni compiute dal Ministero dell’Ambiente, come ad esempio la mancata informativa ai cittadini su questo progetto e la mancata valutazione degli screening in sede di approvazione della Valutazione di impatto ambientale”. Il ricorso presentato al Tar del Lazio, è contro il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero per i Beni  e le Attività Culturali, e nei confronti dell’Eni Spa, della Regione Puglia e del Comune di Tarantoavverso “l’omessa informativa al “Pubblico” ovvero ai ricorrenti, ai fini anche della loro partecipazione, in violazione degli artt.1,2,3,4,5,6,7,8 della Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 (sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del Pubblico ai processi decisionali, ai piani, programmi e politiche in materia ambientale, nonché all’elaborazione di regolamenti di attuazione e /o strumenti normativi giuridicamente vincolanti di applicazione generale), recepita dalla Legge 16 marzo 2001, n. 108, nonché avverso l’omessa informativa  al “Pubblico”, per le medesime finalità di informazione e partecipazione, in violazione della Direttiva 2003/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003, Direttiva 2011/92/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011,  del Regolamento CE n. 1367/2006 del Parlamento Europeo edel Consiglio del 6.7.2006, della Direttiva 96/82/CE del Consiglio del 9 dicembre 1996 e della Direttiva  2012/18/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012, con conseguente rimessione in termini ai fini della presentazione del presente ricorso”. E per la disapplicazione dell’art. 24 comma 2 e 3° del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”, e il conseguente “annullamento del  decreto di compatibilità ambientale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività culturali del 27.10.2011 in merito al progetto “Raffineria di Taranto – Adeguamento stoccaggio del greggio proveniente dal giacicmento “Tempa Rossa” da realizzarsi nel Comune di Taranto”, proposto dalla società ENI spa- Divisione Refining & Marketing, e la contestuale autorizzazione all’esercizio, e di ogni altro atto, presupposto, connesso e consequenziale, anche non conosciuto”.

 

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