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Confindustria Taranto: “Mancano i fondi per la manutenzione delle navi della Marina”

E’ allarme anche sul fronte Arsenale. Fino alla fine dell’anno in corso e per tutto il 2015 i lavori di manutenzione delle navi non potranno godere di risorse né ordinarie né straordinarie”. Lo rende noto Confindustria Taranto dopo un incontro che il presidente, Vincenzo Cesareo, ha avuto col capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi. “E’ emersa a chiare lettere la mancanza di fondi che possano garantire una anche minima programmazione dei lavori per il prossimo 2015”. Così Confindustria Taranto in merito all’Arsenale militare di Taranto e ai futuri programmi di manutenzione delle navi, attività appunto svolta dall’Arsenale che rientra tra gli stabilimenti industriali della Difesa. Nel corso dell’incontro tra il presidente degli industriali, Cesareo, e il capo di Stato maggiore, De Giorgi, “prima ancora che sulle cause – segnala Confindustria – l’attenzione si è spostata sugli effetti che l’assenza di prospettive di lavoro, da qui a un anno (senza considerare gli anni successivi) si produrrà inevitabilmente a carico del cospicuo patrimonio umano e imprenditoriale che opera nella navalmeccanica”.

Si tratta, secondo Confindustria, di “un settore forte di grandi professionalità e competenze da sempre fiore all’occhiello di Taranto e che oggi, alla luce degli scenari che si delineano, privi di qualsiasi spiraglio, rischia seriamente di scomparire, senza peraltro alcuna possibilità di ripresa a breve considerati i tempi lunghi prospettati dai vertici della Marina Militare rispetto alla carenza di risorse. Anche la fine dell’anno in corso, peraltro, registra un “tutto esaurito” sul fronte dei finanziamenti: la gran parte dei lavori in itinere sono stati già finanziati e ultimati nei tempi previsti e talvolta in anticipo, a conferma della grande efficienza e competenza delle aziende private”. In questo modo, dice Confindustria, “rischiano di essere vanificati i tentativi di diversificazione già in atto da parte dello stabilimento Arsenale per consentire sia alla Marina Militare sia all’imprenditoria locale vantaggi reciproci attraverso l’adozione di nuove forme di contratto”.

Questo a partire “dall’istituto della permuta, utile sia in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e quindi di contestuale mantenimento della competitività dello stabilimento, sia in termini di nuove opportunità di lavoro (per le aziende dell’indotto). E’ purtroppo evidente – prosegue Confindustria Taranto – come, alla luce della mancanza di risorse da qui ai prossimi mesi, anche le nuove forme di rapporto fra Marina Militare e industria, pur costruite con grande impegno e già forti di risultati positivi, rischino anch’esse di esaurirsi a causa di un humus non più favorevole”. Confindustria Taranto ritiene quindi “urgente la convocazione di un tavolo di crisi in Prefettura, con il sindaco ed i parlamentari, al fine di richiedere interventi urgenti al ministro della Difesa ed individuare soluzioni immediate per scongiurare i rischi di chiusura o nei casi migliori di drastico ridimensionamento che a breve, salvo novità, riguarderanno le aziende della navalmeccanica impegnate nella manutenzione delle navi. E’ un’altra tegola – conclude la nota – che si abbatte su un territorio già fortemente provato, un altro campanello di allarme che non può ammettere né atteggiamenti di rassegnazione né semplici prese d’atto”. (dal TarantoOggi del 06.09.2014)

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