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Ilva: ora spunta il colosso Jindal

Mentre all’Ilva di Taranto perdeva la vita l’operaio Angelo Iodice, il commissario dell’Ilva Piero Gnudi (affiancato da alcuni rappresentanti della banca Rothschild che da tempo segue il dossier Ilva) incontrava a Milano i rappresentanti degli istituti di credito, per stabilire le modalità di erogazione della prima trance del prestito ponte, di 125 milioni di euro. Stando a quanto riportato anche dall’agenzia Reuters, l’incontro sarebbe stato “positivo”.

Inoltre, pare che le banche che erogheranno le risorse potrebbero non essere più tre (Unicredit, Banca Intesa e Banco Popolare), ma cinque: al momento però, c’è il riserbo assoluto sui nomi degli istituti di credito coinvolti nell’operazione Ilva. Dunque, paiono non esserci più dubbi sull’arrivo della prima trance del prestito, che però non risolverà affatto i problemi finanziari dell’Ilva Spa. I 125 milioni di euro in questione, che si andranno a sommare agli 8,5 che l’azienda ha risparmiato rinviando a dicembre il pagamento del premio trimestrale agli operai, serviranno unicamente a tamponare una situazione sempre più vicina al collasso finanziario.

Con queste risorse economiche infatti, Gnudi potrà soltanto saldare le situazioni più critiche nei confronti delle ditte dell’indotto e dell’appalto più esposte economicamente, oltre a consentire lavori di manutenzione nei reparti più a rischio. Di più, infatti, non si potrà fare. Tant’è che, come abbiamo riportato nei giorni scorsi, diverse ditte hanno già presentato lo scorso luglio, ricorsi di ingiunzione presso il tribunale di Milano (in quanto l’ufficio acquisti dell’Ilva Spa ha da sempre la sua sede nel capoluogo lombardo) per mancati pagamenti. Un percorso che se la situazione dell’azienda non dovesse migliorare, potrebbe direttamente portare al fallimento e quindi, come riportato ieri, al ricorso della legge Marzano che riguarda le grandi aziende in stato di insolvenza. 

Per evitare ciò, ed al tempo stesso per ottenere la seconda trance del prestito ponte dalle banche, l’Ilva dovrebbe vedere l’ingresso nel suo azionariato di nuovi investitori. E proprio in queste ultime ore, viene rilanciata da ambienti finanziari, l’interesse del colosso indiano Jindal (dopo quello dell’Ancelor Mittal). L’azienda indiana Jsw Steel, già in trattative per l’acquisto di parti della Lucchini, sarebbe interessata all’Ilva: secondo le fonti citate dalla Reuters, l’impresa che fa capo al miliardario Sajjan Jindal avrebbe scritto nei giorni scorsi al commissario straordinario Piero Gnudi dichiarando interesse per l’Ilva: addirittura pare che una delegazione della Jsw sia attesa a Taranto nei prossimi giorni per una visita, pare entro il prossimo 20 settembreL’impressione è che assisteremo all’ennesima inutile telenovela sulla vicenda Ilva. Ma la fine del più grande siderurgico d’Europa è comunque segnata.

 G. Leone (TarantoOggi, 05.09.2014)

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