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Incidente mortale in Ilva, il circolo Prc “Impastato” chiede mobilitazione dei sindacati

L’ennesimo incidente mortale all’Ilva di Taranto, il quarto negli ultimi due anni, ci rammarica e ci sconcerta. Ancora una volta l’azienda é responsabile dell’ennesimo omicidio. Le le eventuali responsabilità verranno accertate dagli organi competenti, ma il triste episodio ci costringe a fare alcune considerazioni. ‘Ilva vive, dal luglio del 2012, una fase di precarietà generalizzata. Una fase in cui abbiamo assistito ad un susseguirsi di decreti, sostituzioni di commissari, nomine varie e cambi di direttori di stabilimento, che non hanno apportato nessuna trasformazione. Anzi, si peggiora di giorno in giorno.  La situazione ambientale è, quasi del tutto, uguale a quella precedente l’intervento della magistratura. Nonostante la produzione sia calata, l’AIA in vigore rimane quasi del tutto elusa. A livello proprietario, l’Ilva si trova in una fase commissariale che si limita a gestire l’esistente senza poter e voler dare la svolta necessaria, in attesa della vendita al colosso Arcelor Mittal (che non appare affatto scontata).

La cassa è a secco e sempre più spesso assistiamo a ritardi sul pagamento delle competenze dei lavoratori diretti, ma soprattutto dei lavoratori dell’indotto che, più degli altri, stanno pagando questa fase a suon di licenziamenti. Sovente mancano pezzi di ricambio, indumenti di sicurezza, dispositivi di protezione individuale e materiale di largo consumo. Le manutenzioni ordinarie sono ridotte all’osso, se non inesistenti. Anche l’attuale commissario Gnudi non ha impresso la svolta auspicata. Fino ad ora i suoi atti, oltre ad avere generato ritardo sulle competenze, sono stati quelli di nominare una serie di consulenti (Carlo Sforza Direttore finanziario, Roberto Renon Direttore generale, Marco Pucci responsabile vendite) del cui lavoro, non vi è alcuna traccia. Riteniamo questa situazione esplosiva. I lavoratori, i cittadini, l’ambiente e l’economia locale continuano, ingiustamente, a pagare per le loro colpe, l’attendismo e la scarsa lungimiranza dei governi che si sono succeduti.

Se l’Ilva è strategica, lo devono essere anche i suoi lavoratori e i cittadini della comunità che la ospita. Per cui, chiediamo al Governo e al Premier Renzi di tralasciare gelati e secchi d’acqua e interrompere questa fase di stallo, dando immediatamente una svolta facendo entrare direttamente e definitivamente lo Stato nella gestione dello stabilimento, drenando immediatamente le risorse necessarie a garantire la messa a norma degli impianti, la bonifica del territorio, le competenze a tutti i lavoratori, la manutenzione straordinaria e ordinaria, ma soprattutto le politiche di sicurezza e prevenzione. Facendo pagare ai Riva, maggiori responsabili della situazione attuale, il loro salatissimo conto. Chiediamo ai sindacati di iniziare una mobilitazione continua e duratura affinché si possa coniugare lavoro, salute ambiente. Questo continuo attendismo non porterà a nessuno cambiamento.

Circolo PRC “Peppino Impastato”, Taranto

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