In particolare, l’acciaieria 1 sta producendo con le due colate continue di cui dispone mentre l’acciaieria 2 sta funzionando con quattro colate continue su cinque installate. Per ciò che concerne l’area a valle di quella a caldo, l’Ilva ha comunicato ai sindacati metalmeccanici che resta fermo (ma lo è da tempo) il Treno nastri 1 ma che non esclude tuttavia una sua prossima ripartenza, riavvio che i sindacati legano all’acquisizione di possibili ordini che però l’Ilva non ha specificato. Per l’impianto “gemello”, il Treno nastri 2, c’é un’attività regolare con 21 turni di lavoro settimanali (il massimo). E a 21 turni settimanali viaggia anche il Treno lamiere che però ha un solo forno in attività al posto dei due installati. Nel settore della laminazione a freddo, Decapaggio e Decatreno sono in attività con 15 turni settimanali anziché 21 mentre le zincature 1 e 2 stanno marciando con 21 turni. Attività a singhiozzo, invece, per Temper e Finiture, dove, rivelano i sindacati, l’Ilva ha parlato di situazione di incertezza.
E così anche per i tubifici 1 e 2, attualmente in produzione con, rispettivamente, 5 e 10 turni di lavoro alla settimana. Entrambi gli impianti, ha dichiarato l’azienda, sono a fine commessa e allo stato non si intravvedono novità. Migliore invece la situazione del Tubificio Erw che sta producendo con 10 turni e per il quale l’Ilva ha parlato di “buona visibilità per il futuro”. L’azienda, sempre stando a fonti sindacali, ha fornito i numeri relativi ai contratti di solidarietà e alle ferie nel siderurgico: nell’ultima settimana di agosto non erano al lavoro, nello stabilimento di Taranto, 3.500 addetti, di cui 1.350 usufruivano dei contratti di solidarietà (in atto nell’Ilva già dal 2013 e rinnovati in quest’anno) e 2.150 in ferie. Nella settimana successiva il dato vede 1.750 lavoratori non in produzione di cui 1.300 in solidarietà e il resto in ferie.
(TarantoOggi, 4 settembre 2014)
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