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Introna: “TAP a Brindisi? Parliamone, ma sempre col consenso del territorio”

Torna di attualità il nodo dell’approdo in Puglia della TAP. Mentre sul progetto di gasdotto dall’Azerbaijan all’Europa, attraverso l’Adriatico e il Salento, è imminente la decisione della commissione nazionale VIA, trova argomenti concreti il confronto su una scelta meno impattante rispetto allo sbarco della condotta sottomarina sulla costa di San Foca, a Melendugno. Il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna esprime attenzione per la proposta di delocalizzare il terminale a Brindisi-Micorosa, un’area già dismessa da insediamenti industriali inquinanti. L’ipotesi, com’è noto, è stata avanzata da tre consiglieri comunali di maggioranza, in una lettera aperta alle autorità nazionali, regionali, cittadine e alle parti sociali locali.

“È metodologicamente corretto, oltre che opportuno, chiamare il Governo nazionale, come ho sempre auspicato, a un dialogo costruttivo con gli enti locali e le comunità su un’opera strategica come il gasdotto azero”, dichiara Introna. “Inoltre, se i territori si muovono è più facile trovare una soluzione efficace. Quello che conta è che ogni scelta non passi sulla testa dei cittadini. L’iniziativa dei consiglieri Cannalire, Renna e Di Noi ha quindi il merito di portare la discussione su un piano propositivo, anche con la chiara visione di un ruolo della società TAP: concorrere alla bonifica di una zona degradata della città”.

Sulla proposta si registra l’approvazione dei sindacati, con il via libera al dialogo da Cisl, Uil e confederazione artigiana Claai Puglia: “una pluralità di soggetti si dichiarano ‘possibilisti’ e disponibili a prendere seriamente in considerazione l’argomento”. Secondo il presidente del Consiglio regionale, “parlare di TAP a Brindisi, con la collaborazione dell’azienda interessata, significa affrontare il nodo del risanamento e questo offre al dibattito uno scenario senza dubbio meno critico dell’approdo su una delle spiagge più belle della Puglia”.

“Potrebbe anche e finalmente servire a porre le premesse per tornare a parlare della riconversione di Cerano da carbone a gas e dell’avvio del piano di disinquinamento del territorio, che da tanti anni attende impegni e interventi concreti per cancellare i fumi sputati sulla città, garantendo un ambiente salubre ai brindisini. Una disintossicazione che, tra l’altro, potrà restituire alle colture del territorio circostante la possibilità di maturare al riparo da precipitati che alterano le qualità organolettiche dei prodotti agricoli”.

Fin dall’inizio, ricorda Introna, “sono stato al fianco del Sindaco, dei cittadini di Melendugno e di chi si oppone a una scelta senza il consenso delle comunità civili, ma ho anche ribadito la strategicità di un’infrastruttura irrinunciabile per garantire all’Italia e all’Europa con il gasdotto azero una certezza di approvvigionamento energetico al riparo dai rischi della dipendenza dal monopolio russo-algerino”. “Ora, il dibattitto sullo spostamento a Brindisi ci consente di ragionare sulla localizzazione alternativa che ho sempre auspicato. Un approdo senza impatti e con vantaggi per il territorio, è la soluzione ottimale, purché condivisa, evidentemente”.

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