Una manifestazione che sovverte ogni senso e logica della vita e della lotta per il diritto degli operai che sfilavano accanto al loro padrone, con il capo chino, per non guardare negli occhi di chi li osservava dai marciapiedi coperti di polvere velenosa. Tutto questo dopo appena 15 ore dal funerale dell’ennesima piccola vittima di questo male infinito che si chiama industria pesante. Una commedia dell’assurdo, dove l’unica nota di normalità e di speranza in questa giornata di paradossi allucinanti è stata la presenza incisiva di cittadini liberi, che hanno espresso il loro dissenso, manifestato con slogan, striscioni e azioni pacifiche. “Manifesto perché ho paura di morire”, “Vogliamo alternative”. Confindustria potrebbe concentrare le sue energie sulle alternative eco sostenibili e che non costituiscano minimamente un pericolo per la vita degli abitanti di questo territorio. In fondo sono richieste normali, comprensibili, e anche attuabili. Dopo l’alleanza tra lavoratori e industriali, dopo la manifesta insensibilità delle istituzioni di fronte alla sofferenza di cittadini ancora bambini, basti pensare che il Sindaco di Sesto fiorentino onora il piccolo Lorenzo mentre il sindaco Stefàno tace, ci viene da pensare che la Babilonia di cui canta il concittadino Diodato, sia qui.
La coportavoce dell’Associazione cittadina Verdi Taranto Ada Le Noci
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