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Ilva e Tempa Rossa, Lospinuso (Forza Italia) dalla parte di Confindustria

TARANTO – Nella città della grande industria inquinante, quella che ogni giorno piange vittime sempre più giovani, c’è chi si ostina nella propria coerenza. E’ il caso di Confindustria, saldamente ancorata a logiche decennali che conoscono e riconoscono solo un tipo di sviluppo economico, e del consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso, che in una nota stampa si allinea alle stesse istanze,  condividendo le ragioni della manifestazione organizzata per domani dagli imprenditori ionici. Questo il suo appello: “Industriali e lavoratori insieme per reclamare l’azione della politica a tutela e sostegno di tutto il sistema impresa di Taranto. Non posso che esprimere la mia vicinanza e solidarietà a Confindustria che ha lanciato un grido di allarme su una situazione drammatica in cui versa il settore dell’area jonica e che il Comune di Taranto sta continuando a far finta di non sentire”.

Continua Lospinuso: “E’ in bilico l’intero indotto industriale perché senza le grandi imprese il porto rischia di chiudere. E così, sono a rischio anche gli stipendi e si comincia a parlare di possibili licenziamenti. Il tutto, nell’inedia delle istituzioni locali, tanto da spingere giustamente gli industriali a richiedere l’intervento del governo nazionale. Ultimi casi sono quelli del decreto sull’Ilva che non prevede alcun rilancio preciso del polo siderurgico e quello del progetto di Tempa Rossa, da cui dipende il futuro della raffineria Eni. Non possiamo continuare a ricordare al Comune che il progetto ha ricevuto tutte le autorizzazioni ministeriali e non c’è alcun potenziale danno per l’ambiente e la salute dei cittadini. Con la realizzazione di Tempa Rossa avremmo un incremento del movimento portuale di circa 90 navi l’anno ed è pretestuoso l’ostruzionismo dell’ente comunale a riguardo, laddove parliamo di una prospettiva di sviluppo e di un investimento dell’Eni di 300 milioni di euro, con la creazione di 1000 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indiretti”.

“Abbiamo perso, come territorio – aggiunge Lospinuso – troppe altre occasioni per colpa di un cambiamento repentino di posizione da parte del Comune e l’atteggiamento è stato ben interpretato da Confindustria Taranto quando sostiene che i politici – ovvero l’amministrazione comunale – non stanno decidendo per paura di sbagliare. Ma l’errore, qui, non esiste e decidere fa parte dei compiti della politica. Tempa Rossa rappresenta non solo una garanzia per la sopravvivenza della raffineria, ma anche un trampolino di lancio per l’intera economia locale. Condivido con Pirro, oltre al resto, la considerazione che senza il traffico industriale non abbia futuro nemmeno l’Autorità Portuale, che non riuscirebbe a coprire i costi del proprio funzionamento con il solo movimento turistico. Le imprese hanno lanciato un disperato appello sul rischio dei licenziamenti, qualora dopo l’Ilva dovesse traballare anche la raffineria”.

Conclude il consigliere regionale di Forza Italia: “Chi si prenderà la responsabilità di spiegare a migliaia di cittadini che hanno perso il lavoro perché qualcuno ha preferito non decidere piuttosto che fare il proprio dovere di amministratore? Allora, oggi quell’appello degli industriali  bisogna raccoglierlo e fare passi in avanti. Altrimenti – conclude Lospinuso – la Puglia dovrà sollecitare il governo Renzi ad esercitare i suoi poteri sostitutivi per uscire da questa pericolosa e scellerata impasse”.

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