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Sospensione trasporto oncologico, Martucci (MeP): “Una soluzione si deve trovare”

 

“Condivido pienamente la preoccupazione e le difficoltà manifestate ieri in Consiglio regionale da parte di alcuni cittadini di Taranto e provincia contro la sospensione del trasporto oncologico”, così interviene il Consigliere Regionale Antonio Martucci in merito alla protesta di ieri durante la seduta del Consiglio Regionale della Puglia. Per chiedere di ripristinare il servizio di trasporto dei malati oncologi nella provincia di Taranto, Angelo Gianfrate, il papà di una ragazza malata di cancro, si è seduto nell’aula del Consiglio regionale pugliese, dove era in corso una seduta, avvolto da una lunga catena. “Da gennaio 2014 – ha spiegato l’uomo – il servizio è stato sospeso per 1.200 pazienti che ora non possono più curarsi”: “E’ una vergogna, – ha aggiunto – ai pazienti stanno spegnendo anche l’ultima fiammella che resta”. “Io – conclude – resterò qui finché non avrò garanzie, e non escludo di passare la notte in quest’aula”. Poco fa, il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, ha assicurato che Gianfrate incontrera’ l’assessore regionale alla Sanita’, Donato Pentassuglia.

“Questi cittadini chiedono una soluzione a questo problema – dice Martucci (che è anche membro della commissione Sanità). La scorsa settimana abbiamo audìto a Bari in III commissione i rappresentanti della protesta, nel corso di una riunione poco fruttuosa. È giusto che facciano sentire la propria voce, perché una soluzione si può trovare riportando la discussione sui tavoli istituzionali. Ovviamente, però, è necessario l’impegno di tutti. Della politica sicuramente, a cominciare dalla nostra commissione in primo luogo, ma anche del Direttore Sanitario di Taranto che alla scorsa riunione non era presente con noi, e poi dell’Assessore alla Sanità il quale, nonostante abbia preso funzioni solo da poco, conosce già la situazione fin da quando era solo Consigliere Regionale”. L’assessore regionale Donato Pentassuglia, si è espresso in merito all’argomento lo scorso 11 luglio, quando affermò che “Se non si chiude la questione del Patto per la salute non si possono prender impegni di alcun tipo, perché non abbiamo certezza delle risorse e sulla possibilità di sbocco del turnover”, nel corso delle audizioni nella terza Commissione presieduta da Dino Marino. “Ma questo non significa – sottolineò – che non abbiamo a cuore il tema che è presente nella nostra agenda”. Un’agenda che contiene oltre all’attenzione alla riprogrammazione, la necessità di certezza delle risorse per garantire i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e lo sblocco del turnover perché il settore è al collasso. (dal TarantoOggi)

 

 

 

 

 

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