Sempre con la stessa tempistica, il sindaco ordina anche all’azienda di effettuare “le attivita’ volte alla realizzazione di un idoneo sistema di raccolta e trattamenti delle acque meteoriche, di dilavamento e di raffreddamento della ghisa”. All’ordinanza, il sindaco di Taranto e’ giunto dopo le indagini fatte da Arpa Puglia nei mesi scorsi nell’Ilva. L’agenzia per l’ambiente della Regione Puglia nell’area della granulazione della ghisa – processo che avviene dopo gli altoforni – ha evidenziato “criticita’ legate alla liberazione in atmosfera di inquinanti ed alla presenza di scarichi non regolamentati in Aia”. L’impianto, inoltre, sottolinea il sindaco nell’ordinanza – di cui e’ stata data comunicazione al prefetto di Taranto – “non e’ stato oggetto di indicazioni e prescrizioni nel piano ambientale” dell’azienda approvato dal Governo a meta’ marzo e pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” ai primi di maggio scorso. Gli esiti dei controlli nell’area in questione trasmessi dall’Ilva all’Arpa Puglia, rileva il sindaco, sono stati “ritenuti non rappresentativi” dalla stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale, anzi l’Asl di Taranto, a fine aprile, dopo un altro sopralluogo ha chiesto al Comune “l’adozione di provvedimenti finalizzati”. (Agi)
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