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Itaca day a Taranto, buon vento ai piccoli protagonisti dell’iniziativa promossa dall’Ail

TARANTO – “Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta”. Si parte dai versi di una poesia di Costantino Kavafis – Itaca – per poi imbarcarsi in un’avventura che fa crescere tutti:  i volontari dell’Ail, i piccoli pazienti in cura presso la Struttura Complessa di Ematologia dell’ospedale Moscati, i familiari che li accompagnano.

Insieme all’equipaggio salpano verso le isole di San Pietro e San Paolo, a bordo della barca a vela “King Arawak”, ormeggiata davanti al Castello Aragonese. Immagini da incorniciare come i sorrisi dei giovani velisti, capaci di sprigionare una vitalità ignota a tanti coetanei non sfiorati dalla malattia. E magari il breve viaggio offrirà anche  l’occasione di incrociare qualche delfino.

Taranto è l’ultima tappa di “…Sognando Itaca”, iniziativa di vela-terapia dedicata ai pazienti ematologici, promossa dall’Ail in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Nata da un’idea della sezione Ail di Brescia, questa edizione (la sesta) è stata realizzata con il patrocinio del Coni, della Federazione Italiana Vela, della Lega Navale Italiana, di AssoLaser, di Classe Iniqua 420, e si avvale della collaborazione in qualità di partner tecnico di Intermatica.  E’ un lungo viaggio all’insegna della solidarietà, compiuto lungo il mar Adriatico iniziato a Trieste l’8 giugno e giunto oggi nel capoluogo ionico. Scelta non casuale, come sottolineato da Paola D’Andria, presidente della sezione locale dell’Ail, Taranto con le sue industrie inquinanti  rappresenta una trincea di fuoco sul fronte della prevenzione, della cura e dell’assistenza sanitaria.

«Oggi abbiamo scelto di imbarcare prevalentemente bambini – ha spiegato Paola D’Andria durante  la conferenza di presentazione tenuta nella sala stampa del Castello Aragonese – innanzitutto perché vogliamo puntare l’attenzione sul fatto che a Taranto non c’è un reparto di Oncoematologia Pediatrica. Va detto che c’è l’impegno dell’assessorato regionale a procedere in questa direzione. Intanto, però, i nostri bambini vanno a curarsi a Roma e a Bari. E siccome siamo bravi nell’arte di arrangiarci, per i piccoli che non possono andare fuori, abbiamo arredato unastanza nell’ospedale e allestito una baby room che si avvale dell ‘apporto preziosissimo dell’Arciragazzi. Dovreste vedere questi bimbi malati: pur essendo costretti a vivere le esperienze più crude e difficili riescono a mantenere una serenità che difficilmente ho visto in altri ragazzini».

Con la signora D’Andria ci sono, tra gli altri, Daniel Lovato (presidente Ail Verona), Giuseppina Belli D’Elia, presidente Ail Bari, Roberto Brundisini (Direttore sanitario Cure Domiciliari Ail Taranto), Anna Rita Lemma (consigliere regionale), il capitano di vascello Vito D’Elia (in rappresentanza dell’ammiraglio di squadra Ugazzi). Ed è il dottor Brundisini a fornire alcuni dati interessanti sull’attività dell’Ail: «A Taranto il nostro organico è formato da tre medici, quattro infermieri e uno psicologo, tutti volontari – spiega – gli infermieri giocano un ruolo fondamentale: non si occupano solo dell’assistenza, ma si trasformano in veri e propri confidenti sia dei malati che dei loro familiari».

Nel 2013, Ail Taranto ha assistito un totale di 195 pazienti seguendone 68 al giorno per oltre 20.000 ore di giorni/paziente. Nello stesso anno sono state effettuate circa 2.000 trasfusioni: due terzi di sangue e un terzo di piastrine. Ma i numeri contano fino a un certo punto. A fare la differenza è altro: l’umanità nell’approccio e la capacità di ascolto. E in questo ambito gioca un ruolo fondamentale la figura dello psicologo, su cui anche l’Ail di Taranto può contare.

Ma torniamo all’Itaca Day. L’equipaggio della  “King Arawak” è formato da una decina di persone. Non manca una mascotte: Chanel, una cagnolina imbarcatasi insieme al suo padrone. Il clima è festoso. Si salpa intorno alle 13.30. Altre quattro imbarcazioni (due della Marina Militare e due legate ad un’altra associazione) si aggregano durante il tragitto verso le isole. Mentre scriviamo forse sono ancora in viaggio. A noi non resta che augurare ai protagonisti di questa avventura buon vento. In mare e nella vita.

Alessandra Congedo

 

 

 

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