Sull’onda della Primavera araba e nel momento in cui i movimenti non violenti sono al centro dell’attenzione in Ucraina, Tailandia, Brasile e altre parti del mondo, quattro persone ricevono oggi un importante riconoscimento per la non violenza. I James Lawson Awards prendono il nome da James Lawson in persona, leader del movimento statunitense per i diritti civili che ha guidato negli anni Sessanta i sit-in a Nashville, e che Martin Luther King Junior ha definito “il massimo teorico e stratega della non violenza nel mondo”.
Gli altri premiati con il James Lawson Award sono:
– Yorm Bopha, una giovane donna a capo di un movimento di lotta per i diritti legati alla terra in Cambogia.
– Howard Clark, pacifista radicale, attivista non violento e ricercatore a capo dell’associazione War Resisters International (WRI).
– Jacques Sémelin, professore e ricercatore di Scienze Politiche presso l’università di Parigi, autore di molte pubblicazioni scientifiche sull’uso della resistenza civile.
“Questi premi mostrano come tutte le persone comuni possano combattere l’oppressione organizzandosi e mobilitandosi in modo non violento per far valere i propri diriti”, ha dichiarato Hardy Merriman, vice presidente del Centro Internazionale sui conflitti non violenti, che organizza i Lawson Awards. “Ognuno di questi attivisti e ricercatori ha influenzato altre persone, fatto pressione su poteri forti, e dimostrato che la resistenza civile è una forza potente che continuerà a forgiare il futuro dell’umanità.”
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