Il commissario Bondi – spiega Bonelli – sottoscrive “una memoria difensiva” dove “a pagina 20” viene detto che “il sito Ilva non è contaminato da diossina e furani”. “Viene alla luce una nuova notizia semplicemente stupefacente e scandalosa – osserva Bonelli – quella dell’avvocato Perli che ha ricevuto il mandato dal commissario Bondi a presentare un ricorso legale per chiedere al Tar di Lecce che Taranto non sia zona Sin ovvero da zona da bonificare”. Quello che ha fatto Bondi è “doppiamente vergognoso primo perchè presenta ricorsi come faceva la famiglia Riva, secondo perchè affida un incarico legale a chi è sottoposto ad una richiesta di rinvio a giudizio per associazione a delinquere per il disastro ambientale e sanitario di Taranto, cioè l’avvocato Perli”. “Ma quello che è ancor più grave – rileva Bonelli – è quello, che al di là di ogni immaginazione sottoscrive nella memoria difensiva proprio Bondi: ovvero che l’area Sin a Taranto (Siti di interesse nazionale) è illegitima perchè non è dimostrato che le aree sono inquinate e perchè non c’è alcun indicatore che dimostri la criticità ambientale delle aree stesse e che al contrario le analisi dimostrano che non sono inquinate”. “Ormai siamo al negazionismo e al paradosso – conclude Bonelli – che un commissario nominato dal governo presenta un ricorso contro un atto del governo stesso che perimetra il territorio entro il quale devono essere fatte le bonifiche. Bondi e anche il sub commissario Ronchi, che non ha preso le distanze da una memoria legale piena di gravi considerazioni ambientali, devono essere dimessi subito. Ho scritto a Renzi affinchè proceda subito e senza indugio. Quello che ha fatto Bondi è di una gravità inaudita. Nel frattempo noi raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni della struttura commissariale”. (Ansa)
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