Di seguito il testo della nota inviata al presidente del Consiglio.
“Sig. Presidente, dalle notizie che si apprendono in questi giorni dai vari organi di informazione, la situazione finanziaria dell’ILVA di Taranto ha raggiunto livelli di criticità che non possono non suscitare un grave livello di preoccupazione. E se da un lato si riscontra positivamente la notizia sulla certezza del pagamento degli stipendi di aprile ai lavoratori, altri scenari di forti incertezze restano sul tappeto: segnalazione di consistenti ritardi nei pagamenti ai fornitori; richiesta di un utilizzo più esteso alla cassa integrazione e le ricorrenti le voci di possibili difficoltà già nei prossimi mesi per far fronte ai pagamenti degli stipendi dei dipendenti.
Ma c’è un altro dato di grandissima rilevanza che potrebbe risentire, già da subito, di questo stato di sofferenza finanziaria dell’ILVA ed è l’attuazione del Piano di risanamento ambientale, ormai pubblicato in gazzetta e, quindi, pienamente operativo che comporta, inoltre, un’accelerazione delle spese per attuare le misure necessarie per la tutela della salute e dell’ambiente .
La mancanza di risorse finanziarie per attuarlo – la spesa prevista è di 1,8 miliardi – comporterebbe l’interruzione dell’attività produttiva che è autorizzata, come è noto dall’AIA, a condizione che vengano attuate le misure ambientali prescritte. Sono, dunque, più che evidenti le conseguenze che ne deriverebbero da una persistente condizione di sofferenza finanziaria della società ILVA.
E’, quindi, alto il rischio che nel volgere di poche settimane l’ILVA possa entrare in una situazione di vera e propria crisi, con gravissime ripercussioni sul piano occupazionale ed ambientale. Bisogna scongiurare ciò, per cui è necessario che da parte del Governo nazionale vengano adottate misure urgenti che evitino che la crisi dell’ILVA precipiti .
Il Suo Governo ha tutta l’autorevolezza per intervenire con le forme più appropriate, se è vero come è vero che in precedenti significative tappe della vicenda ILVA, esso ha sostenuto il ruolo strategico dello stabilimento tarantino nell’intero sistema produttivo nazionale, dedicandogli le dovute attenzioni attraverso l’adozione di specifici provvedimenti.
Oggi la Città di Taranto chiede, con forza, che il Piano di ambientalizzazione non venga messo in discussione, come non vengano messi in discussione i livelli occupazionali. Non possiamo permetterci tutto questo. Lei, Sig. Presidente, conosce bene le criticità del Sud. Taranto in questo senso, purtroppo, ne è una realistica rappresentazione: potenzialità0 naturali territoriali da un lato, degrado ambientale ed alto tasso di disoccupazione dall’altro. Vogliamo voltare pagina. Vogliamo superare tutto questo ed è per questo che a nome della Città che Le chiedo di intervenire presto e bene per assicurare il superamento di questa fase congiunturale negativa che sta caratterizzando l’attuale gestione commissariale della società ILVA. Individui il Governo, sotto la Sua guida, le forme più appropriate quanto immediate.
Rivendichiamo con forza uno stabilimento ambientalmente risanato che salvaguardi l’occupazione – oggi fortemente messa in discussione – magari incentivandola, grazie a strategie aziendali improntate alla ricerca di nuovi sistemi di produzione che contestualmente garantiscano migliore qualità dei materiali prodotti e migliore qualità dell’ambiente. Questo la Città di Taranto si aspetta dal Governo nazionale ed è pronta, coesa nelle sue varie espressioni associative, categoriali, politiche e sindacali, a sostenere fino in fondo le proprie legittime aspettative”.
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