“Se l’Ilva non ha i soldi per risanare gli impianti, vorrà dire che dovrà produrre con gli impianti così come sono, ma questo è contro le leggi e io da cittadino di Taranto non posso accettarlo – afferma ancora il presidente di Confindustria Taranto -. Al tempo stesso, se si prende atto che i soldi per ambientalizzare non ci sono, si condanna l’azienda al fallimento, alla chiusura, e questo da imprenditore non lo posso egualmente accettare perchè significherebbe condannare un sistema economico manifatturiero oltrechè un’intera realtà locale. Ecco perchè siamo su un crinale pericolosissimo e il Governo – conclude Cesareo – deve intervenire di nuovo con l’urgenza che il caso Ilva richiede”. (Agi)
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