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Elezioni europee, appello ai candidati contro il disegno di legge 1345 sui reati ambientali

TARANTO – Durante una conferenza stampa tenuta al Centro Sportivo Magna Grecia l’avv. Nicola Russo (Taranto Futura) e Alessandro Marescotti (PeaceLink) sono ritornati sul disegno di legge 1345 in esame al Senato, dopo essere stato approvato alla Camera dei Deputati con il sostanziale “via libera” di tutti i partiti.  E’ stata illustrata la petizione online contraria al disegno di legge che in soli due giorni ha superato le 1500 firme, in gran parte di cittadini di Taranto preoccupati delle possibili ripercussioni negative della legge sul processo ILVA. Il testo dell’appello è raggiungibile dal sito www.peacelink.it e inoltre l’appello si può firmare cliccando direttamente su
http://www.change.org/it/petizioni/a-tutti-i-cittadini-italiani-firmate-la-petizione-di-peacelink-riguardante-il-disegno-di-legge-1345-sui-reati-ambientali. E’ stato rivolto l’appello a tutti i candidati alle elezioni europee perché firmino la petizione. Infatti il disegno di legge risulta DIFFORME rispetto allo spirito e alla lettera della direttiva europea 2008/99/CE sui reati ambientali.

“I parlamentari europei dovrebbero essere i cani da guardia delle norme europee”, ha dichiarato Marescotti. Il disegno di legge sui reati ambientali definisce “irreversibile” il disastro ambientale, fornendo uno straordinario e inaspettato aiuto ai legali delle aziende inquinanti che potrebbero dimostrare che l’inquinamento prodotto non è “irreversibile”. Persino nella versione originale della proposta di legge del M5S c’è scritto che il disastro ambientale è una “illecita immissione” che “cagiona un’alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema”.

Questa definizione, oltre che controproducente per i fini della legge, è anche assolutamente sbagliata in quanto il termine “irreversibile” non compare nella direttiva europea 2008/99/CE. (1). Gravemente carente è inoltre il disegno di legge sui reati ambientali in ordine all’applicazione di tale direttiva europea. Infatti nell’articolo 6 della direttiva europea si legge: “Gli Stati
membri provvedono affinché le persone giuridi­che possano essere dichiarate responsabili dei reati di cui agli articoli 3 e 4 quando siano stati commessi a loro vantaggio da qualsiasi soggetto che detenga una posizione preminente in seno alla persona giuridica”.

L’articolo 7 della direttiva europea è sulle “Sanzioni per le persone giuridiche” e sancisce: “Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché le per­sone giuridiche dichiarate responsabili di un reato ai sensi del­ l’articolo 6 siano passibili di sanzioni efficaci,
proporzionate e dissuasive”. Ogni azienda inquinante è anche una “persona giuridica”. Perché allora non prevedere norme penali specifiche per punire le aziende che violano gravemente l’Autorizzazione Integrata Ambientale? Nell’allegato A della direttiva 2008/99/CE si legge che sono punibili le violazioni dell’AIA (direttiva IPPC). (2) Ma di tutto questo non si trova traccia nel disegno di legge 1345 sui reati ambientali.

“Senza l’attuazione della direttiva europea – ha dichiarato Marescotti nella conferenza stampa – i cittadini continueranno a lamentarci a vuoto su Facebook delle nuvole inquinanti rosse o nere, e questo perché non vi sono specifiche sanzioni di tipo penale per chi viola ripetutamente l’AIA creando un pericolo per la pubblica incolumità. Senza l’attuazione integrale della direttiva 99/2008 nessuno va sotto processo se l’AIA rimane inattuata. Tutto diventa facoltativo, tanto non vi sono conseguenze penali se non la si rispetta”. (3)

Per tutte queste ragioni il disegno di legge 1345 sui reati ambientali è non solo pericoloso (in quanto introduce una definizione di disastro ambientale che che è difforme rispetto alla direttiva europea), ma è anche gravemente carente in quanto non recepisce quelle istanze europee che renderebbero l’AIA molto più vincolante nel caso in cui fosse penalmente perseguibile chi la viola gravemente provocando un pericolo per la pubblica incolumità.

Associazione PeaceLink

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