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Buongiorno Taranto, ieri un assaggio del Primo Maggio

TARANTO – E’ un assaggio del Primo Maggio promosso dal comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”: una serata dedicata a “Buongiorno Taranto”, il film documentario realizzato da Paolo Pisanelli, regista salentino che per circa due anni ha raccolto i frammenti di una città spesso in balia degli eventi. Nel Parco Archeologico delle Mura Greche il palco per il concertone è già pronto. I tecnici sono a lavoro, in attesa delle prove degli artisti. Ad anticipare le note, però, sono le immagini del film e  i mille volti di una comunità tormentata dall’emergenza ambientale e ancora troppo divisa.

Per Pisanelli non deve essere stato facile concentrare in poco più di un’ora ciò che è avvenuto a Taranto dal sequestro dell’area a caldo dell’Ilva deciso dalla magistratura (luglio 2012) fino ai giorni nostri. E ancora più difficile dev’essere stato cercare un filo conduttore tra le tante anime che ardono in un territorio martoriato dalla grande industria inquinante. “Ho evitato di dare una connotazione politica al film – spiega Pisanelli a InchiostroVerde mentre sullo schermo si alternano suggestioni e pugni nello stomaco, segnali di rassegnazione e germogli di una rinascita affidata alle nuove generazioni –  non sono entrato neanche nel merito del conflitto sorto a livello sindacale. Ciò che mi interessava era dare voce alla realtà tarantina, in tutte le sue sfaccettature”.

IL FILM – Un cielo oltraggiato da fumi e nuvole rosse. Lingue d’acqua salata che dissetano la sabbia. Operai in marcia verso la città, sospinti dalla dirigenza. Poi, migliaia di tarantini in corteo per protestare contro i veleni della grande industria. Immagini e parole. Musica incalzante e suggestioni. Rabbia e rassegnazione. «Se togliete l’Ilva, a Taranto che cosa rimane? La disoccupazione!», sentenzia un uomo anziano intento a riempire un barattolo di alici. «Ormai siamo tutti contaminati – si sfoga un lavoratore – facciamo parte di una nuova razza aliena mutante: gli Ilviani». La mamma di due bimbe ammette: «Se potessi scapparmene via di notte, lo farei immediatamente. Qui non si vive. Si muore lentamente».

Cataldo Ranieri, uno dei portavoce dei “Liberi e pensanti”, parla ai colleghi davanti ai cancelli dell’Ilva: «I giudici non dicono che deve chiudere. Ma questa fabbrica, così com’è, non può più produrre». L’attore Michele Riondino sale sull’Apecar per dare voce ad un stato d’animo condiviso da tanti: «Non siamo più disposti a barattare il diritto al lavoro con il diritto a vivere e respirare». E poi quel grido liberatorio – “Taranto libera” – che gonfia il petto, incita alla lotta ed apre alla speranza. Ma “Buongiorno Taranto” non è soltanto un film. E’ un cantiere in continua evoluzione. “Voglio continuare a raccontare ciò che accade a Taranto attraverso il blog – spiega Pisanelli alla fine della proiezione, la prima in versione integrale nella città ionica – rimaniamo aperti al contributo di tutti”.

Alessandra Congedo

 IL SITO: http://www.buongiornotaranto.it/web/

 

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