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Ilva su messa in mora Ue: “Saranno chiariti tutti i punti”

TARANTO – L’Ilva ha diffuso una nota stampa sulla costituzione in mora complementare inviata dal Commissario Europeo POTOČNIK al Governo Italiano in merito all’inquinamento prodotto dal siderurgico tarantino. “Fermo restando che ci sarà una risposta ufficiale da parte del Governo Italiano nei due mesi previsti dalla procedura – è scritto – ci pare tuttavia necessario precisare che il documento non è aggiornato ma si basa su due relazioni dell’ISPRA di marzo e di maggio 2013 e sulle informazioni all’atto della costituzione in mora del 27 settembre 2013. Da allora è intervenuto il commissariamento e molte delle contestazioni mosse da questa costituzione in mora complementare sono state risolte, per esempio, il progetto di copertura dei grandi parchi primari è stato presentato, la copertura di cinque parchi minori è iniziata, la copertura dei nastri trasportatori è ormai al 37%, la rete idranti ai parchi primari è completata, le macchine nebulizzatrici sono state installate, la depolverazione stock house di AFO2 è in fase di ultimazione, gli edifici chiusi sono ormai nove. I fenomeni di slopping sono stati messi sotto controllo e ormai ridotti al minimo ed i sistemi di monitoraggio in continuo sono tutti installati e operativi. Inoltre si segnala che il limite di 25 gr/t di coke si applica dopo l’adeguamento con la costruzione delle nuove torri di spegnimento. Una parte delle informazioni inoltre relative alle misure adottate in materia di acque, gestione rifiuti e discariche, rischi di incidenti rilevanti, prescritte dal piano ambientale, non sono state ancora comunicate alla Commissione Europea in quanto per i ritardi del parere della Corte dei Conti, tale piano non è stato ancora pubblicato in Gazzetta. Per quanto riguarda l’inquinamento del suolo e delle falde, oltre alle misure previste per la gestione delle acque piovane, dei rifiuti e delle discariche, con i progetti di copertura dei parchi sono previsti anche interventi di messa in sicurezza dei suoli e delle falde. Siamo assolutamente certi che una seria istruttoria tecnica consentirà, come previsto dalla procedura, di chiarire tutti questi punti affrontati in maniera non documentata ed imprecisa dalla costituzione in mora complementare. Non è infatti in corso, non solo sull’aria come riconosce la comunicazione del commissario POTOČNIK, alcuna ripercussione seria ed immediata sull’ambiente, ma nemmeno nelle acque e nel suolo non si sta correndo alcun pericolo immediato per la salute umana perché gli scarichi, che comunque saranno migliorati, sono ad oggi a norma e non vi sono in corso rilasci pericolosi sui suoli”. Conclude l’Ilva: “Non risultano precedenti in altri stabilimenti europei ove per violazioni formali o comunque parziali dell’AIA si arrivi ad invocare “di sospendere l’esercizio dello stabilimento o della parte interessata sino a che non venga garantito il pieno rispetto dell’AIA”. Questa considerazione del commissario POTOČNIK risulta sproporzionata e infondata per lo stesso diritto comunitario, oltre che in palese violazione di una normativa italiana nazionale approvata dal parlamento, che punta invece ad attuare l’AIA assicurando la continuità occupazionale e produttiva di un impianto nazionale strategico”.

Foto di Gianfranco Curto

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