Lo studio aveva l’obiettivo di fornire modelli matematici relativi alla circolazione delle acque all’interno del primo seno e, conseguentemente, alla circolazione e al deposito degli apporti inquinanti primari e secondari. In seconda battuta vi era la necessità di analizzare le possibilità di interventi e sviluppare, per ciascuna, un’analisi di rischio. Tutte le informazioni raccolte saranno sintetizzate in una relazione che sarà la base su cui lavorare per il bando di gara. Il proposito del commissario Pini è quello di dare vita ad una vera e propria competizione di idee in grado di coinvolgere la comunità scientifica internazionale. Il tutto nella speranza che prevalga la soluzione migliore per recuperare una risorsa preziosa come il mar Piccolo.
La prossima riunione potrebbe tenersi nella prima decade di maggio. In seguito si dovrebbe procedere alla divulgazione dello studio nell’ambito di un incontro pubblico. La scelta della Cabina di Regia non si annuncia certamente facile. E’ in gioco il futuro del primo seno di mar Piccolo, inquinato da pcb, diossine e metalli pesanti. Ogni decisione dovrà essere presa considerando le eventuali ripercussioni a livello ambientale, economico e sociale. Sullo sfondo rimane la domanda che ci poniamo da almeno tre anni: sarà possibile un ritorno della mitilicoltura in quello specchio di mare che per decenni ha prodotto cozze di grande qualità, vanto di un intero territorio? O il primo seno dovrà definitivamente rinunciare alla sua vocazione naturale? Per le risposte ci toccherà aspettare ancora.
Alesssandra Congedo
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