Alla domanda relativa al rischio piombo per gli operai delle cokerie Ilva (anche questo denunciato da Peacelink che chiede il controllo delle urine), il direttore generale di Arpa Puglia ha risposto così: “E’ vero che l’Ilva è una delle maggiori sorgenti emissive di piombo d’Europa, però che ci siano eliminazioni pesanti tanto da configurarsi come malattie professionali, questo non è. Viceversa, stiamo valutando (e lo faremo con uno studio ad hoc con l’Istituto Superiore di Sanità) il possibile impatto del piombo su problemi neurocomportamentali dei bambini, in concentrazioni molto basse. Cosa che si può verificare”.
La notizia è di oggi: il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), organismo che fa capo al ministero della Salute, ha approvato e finanziato quattro studi, che partiranno a breve, progettati dalla Asl di Taranto e dall’Istituto superiore di sanità, legati all’inquinamento ambientale nelle aree a ridosso dell’Ilva e di altre industrie. Lo si apprende da fonti sanitarie. Il primo studio riguarderà la ricerca della presenza di metalli nei bambini e la valutazione dello sviluppo neuro-cognitivo e comportamentale. Il secondo è finalizzato ad accertare la presenza di contaminanti ambientali e la salute riproduttiva femminile (endometriosi). Terzo e quarto studio riguarderanno rispettivamente la sorveglianza sulle malattie cardiovascolari e respiratorie e sui lavoratori esposti a rischio.
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